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Elezioni regionali Lombardia 2023

Letizia Moratti tradisce sé stessa: “Io vicina al centrosinistra, il Pd mi sostenga”

La candidata del Terzo Polo in Regione si smarca dagli alleati storici e si propone come nome papabile per il centrosinistra. Solo poco tempo fa, però, dichiarava: “Sono una risorsa per il centrodestra. Aspetto il passaggio di consegne con Fontana”
A cura di Francesca Del Boca
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Letizia Moratti come candidata del Terzo Polo per la Lombardia. E forse anche del centrosinistra unito sotto la sua egida? L'ambizione è quella.

"La mia è una proposta aperta, sono un profilo civico", si rivolge infatti al Partito Democratico, più accomodante che mai. "La mia proposta vuole andare su temi concreti e vuole portare a una convergenza. Non a caso ho proposto contenuti identitari per il centrosinistra: salute, ambiente, lavoro, cultura, legalità". E ancora il racconto del papà partigiano, le parole di appoggio al Gay Pride.

L'affondo finale: "Contro una destra che alza muri, dobbiamo costruire ponti. Questo centrodestra ha tradito sé stesso".

Ma a tradire sé stessa non è forse stata proprio Letizia Moratti, smarcandosi da un centrodestra che fino a pochi giorni fa ha sostenuto in prima linea come assessora al Welfare e vice del governatore leghista Attilio Fontana?

Letizia Moratti, candidata con il Terzo Polo in Lombardia, voleva correre con il centrodestra

Sì perché Moratti, che oggi si propone come baluardo del centrosinistra, non solo faceva parte di un governo di centrodestra a trazione Lega. Ma, come ha dichiarato lei stessa più e più volte, si vedeva come la candidata ideale del centrodestra. Addirittura fin dai suoi primi passi in Regione. "Ho accettato l'incarico in Lombardia con la promessa di un passaggio di consegne a fine mandato di Attilio Fontana", disse infatti (con tanto di immediata replica di lui: "È falso", tuonò, "qui si mette in gioco la mia onorabilità").

"Molti ritengono che dopo un lavoro positivo e generoso di un anno e mezzo, io possa essere una risorsa per il centrodestra", disse ancora. Trovandosi davanti il muro di Fontana e, soprattutto, del suo sponsor Matteo Salvini. Che ha sempre blindato la candidatura dell'attuale governatore: "Il nostro candidato è Attilio Fontana, non ci sono dubbi".

Letizia Moratti in veste di vicepresidente di Regione Lombardia, a fianco del governatore leghista Attilio Fontana
Letizia Moratti in veste di vicepresidente di Regione Lombardia, a fianco del governatore leghista Attilio Fontana

La strada della candidatura civica in Lombardia, guardando al Terzo Polo di Renzi e Calenda

Del resto, non aveva tutti i torti a vedersi ancora una volta al fianco degli alleati storici che l'hanno accompagnata in ogni sua avventura politica: dalla presidenza della Rai dal 1994 al 1996 durante il primo governo Berlusconi al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca dal 2001 al 2006 nei governi Berlusconi II e III, passando per Palazzo Marino da sindaca di Milano con Forza Italia, anni 2006-2011.

Ma l'assessora in Regione non si dà per vinta. Scaricata dalla sua parte politica, che a Palazzo Lombardia le preferisce Attilio Fontana, intraprende così la strada del civismo, forte della lunga esperienza amministrativa e del suo personaggio in Lombardia. Guardando intanto al Terzo Polo di Renzi e Calenda che sul territorio, dopo le ultime politiche, ha appena raccolto un ottimo risultato elettorale: sarebbe l'unione di due potenze. Le voci si rincorrono, Carlo Calenda si lascia sfuggire: "Moratti sarebbe un'ottima candidata a fare il presidente della Regione".

E infatti, puntualmente arriva l'annuncio ufficiale: Letizia Moratti sarà la candidata del Terzo Polo per le regionali in Lombardia.

Letizia Moratti si smarca definitivamente dal centrodestra e guarda a sinistra

L'avanzata però non si ferma. Adesso, Moratti fa l'asso pigliatutto. E pensa anche alla sinistra. "Uniamoci", tende la mano agli (ormai ex) avversari dem, più accomodante che mai. E vanta temi vicini alla sensibilità della sinistra, apertura e soprattutto distanza dagli (ormai ex) alleati politici.

L'appiglio perfetto per prendere le distanze dalla compagine politica che l'ha sempre rappresentata? Alcuni provvedimenti del neo governo Meloni, come la scadenza dell'obbligo di mascherine anche negli ospedali dal 31 ottobre. "Registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini. Non condivido".

Ed era solo l'inizio. Adesso ammette apertamente: "Questo è un centrodestra che ha tradito sé stesso. Una destra che alza muri". Insomma, il profilo è perfetto. Quello della candidata ideale per una coalizione ampia di centrosinistra, più larga possibile. Addirittura, secondo le ultime dichiarazioni, anche aperta al Movimento Cinque Stelle.

La candidatura comune Pd-Terzo Polo sotto l'egida di Letizia Moratti

Il Partito Democratico, intanto, che pesci piglia? Apertura a Letizia Moratti o primarie? 

La linea ufficiale, sulla carta, non lascia spazio a congetture. "No a Moratti", ha messo di recente i puntini sulle i il vicesegretario nazionale Peppe Provenzano. "Non c'è alcuna possibilità che il Pd, che è un partito di centrosinistra, appoggi Letizia Moratti candidata per il Terzo Polo. Non ci possono essere equivoci e ambiguità su questo". Moratti, ribadisce il partito, resta un profilo di centrodestra.

Ma nonostante la posizione ufficiale del partito, sono tante le singole personalità che vedono nell'ex sindaca di Milano il cavallo di Troia per entrare da trionfatori dentro il Pirellone. Possibilista, ad esempio, il capogruppo in Consiglio Fabio Pizzul. E soprattutto possibilista il primo cittadino Beppe Sala, che non ha firmato l'alt a Moratti siglato dai suoi colleghi amministratori lombardi. Perché non è iscritto al partito? Forse.

Insomma, la candidatura comune Pd-Terzo Polo sotto Letizia Moratti che tanto sogna Carlo Calenda ("Letizia Moratti è una candidata vincente: non chiudiamoci la possibilità per preconcetti ideologici") non è ancora sfumata. 

Il candidato del centrosinistra in Lombardia

Anche perché adesso, si sa, la destra è più forte che mai: in Lombardia, storicamente, e a livello nazionale dopo le ultime elezioni di settembre. Senza contare, per di più, che allo stato dell'arte il candidato del centrosinistra è ancora lungi a venire.

I nomi che mettono d'accordo tutti? Mettono d'accordo tutti, ad esclusione dei diretti interessati. I big milanesi Beppe Sala e Giuliano Pisapia hanno detto (più volte) no, resistendo alle suppliche dei colleghi di partito. L'altro grande nome in auge da mesi, Carlo Cottarelli, si è sfilato proprio dopo la candidatura di Letizia Moratti con il Terzo Polo. "Le condizioni per una mia candidatura, ovvero un campo largo che includesse anche il Terzo Polo, non si sono realizzate".

Saranno le primarie interne, a quanto pare, a decidere il prossimo candidato da comunicare entro Natale. Nell'attesa, però, resta il tempo delle trattative. Ce la farà, Letizia Moratti, a fare il salto definitivo a sinistra?

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