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Migranti, la lettera di Matteo Orfini a Giuseppe Conte: “Apri i porti, sei tu che devi decidere”

Il presidente del Pd, Matteo Orfini, invia una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, invitandolo ad aprire i porti italiani e accogliere le due navi Sea Watch e Sea Eye, con a bordo i 49 migranti soccorsi in mare negli scorsi giorni: “Le chiedo di aprire i porti, se sceglierà di mantenerli chiusi, lei sarà artefice di una barbarie”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Sono 49 i migranti a bordo delle due navi umanitarie, Sea Watch e Sea Eye, che attendono la risposta di qualche Stato per poter finalmente sbarcare sulle coste europee. Nessuno, per ora, vuole accoglierli. Malta ha da poco concesso l'ingresso nelle sue acque territoriali, ma non lo sbarco. E per questo il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiedendogli di prendersi la responsabilità di intervenire e aprire i porti italiani alle due imbarcazioni. “Le chiedo formalmente a nome del Pd di aprire i porti e accogliere quelle due navi”, è il punto cruciale della lettera inviata da Orfini e pubblicata anche sul suo profilo Facebook.

Orfini parla in particolare del ruolo di Conte: “È lei il presidente del Consiglio. Lei, non i suoi vice. Ed è lei che oggi ha la responsabilità di scegliere. Se sceglierà di mantenere i porti chiusi, lei sarà artefice di una barbarie e sue saranno le responsabilità per la sofferenza e i pericoli che quegli esseri umani dovranno superare per giungere in porti più lontani dei nostri”.

Il presidente del Pd si rivolge a Conte ricordandogli che “ormai da troppo tempo ci sono 49 persone (donne, uomini, diversi minori e almeno 3 bambini piccoli) a bordo di due navi che le hanno salvate, in attesa di un porto che le faccia sbarcare. Non hanno alcuna colpa se non quella di sbarcare dalla fame e dalla guerra. Altri paesi hanno già dato la disponibilità ad accoglierli. Ma urge l'individuazione di un porto più vicino e sicuro”.

Intervenire, per salvare quei migranti, “non è un atto discrezionale – continua Orfini – non sta al suo buon cuore. Farlo è un atto conseguente ai valori della nostra Costituzione. Costituzione sulla quale – non devo certo ricordarglielo – ella ha giurato”, incalza ancora l’esponente del Pd riferendosi al presidente del Consiglio.

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