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Migranti, Conte: “I Paesi Ue che non accolgono versino un contributo finanziario”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al summit di Salisburgo, ha ribadito che “per l’Italia è importante che ci sia un’ampia partecipazione alla redistribuzione dei migranti”. Per i Paesi che non contribuiscono all’accoglienza, i 28 leader Ue stanno valutando l’ipotesi di far versare un contributo economico.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Sul tavolo c'è l'ipotesi che i Paesi non volenterosi, ovvero quelli che non partecipano in termini di sbarchi o in termini di redistribuzione" dei migranti, "versino un contributo finanziario". A spiegarlo è il premier Giuseppe Conte, parlando con i cronisti in albergo al termine della cena tra i 28 leader Ue, durata oltre 4 ore, e tenutasi al Felsenreitschule di Salisburgo. Nel corso dell'incontro si è parlato quasi esclusivamente di migranti, ha raccontato Conte, che ha parlato di "lavori in corso". Alla soluzione proposta hanno già detto di sì alcuni Paesi. Mentre l'argomento ‘Brexit ‘è stato toccato solo marginalmente: "Solo al termine della cena la premier Theresa May ha spiegato la posizione britannica sottolineando come non ci sarà un nuovo referendum", ha riferito il capo del governo spiegando che anche della missione ‘Frontex' si parlerà in modo più approfondito al vertice.

Questa mattina, prima di entrare al vertice informale Ue, il presidente del Consiglio ha ribadito: "Per l'Italia è importante che ci sia un'ampia partecipazione alla redistribuzione dei migranti. Serve un meccanismo di gestione che sia europeo". A proposito del contributo economico da parte dei Paesi Ue che non vogliono partecipare alla gestione dei migranti ha però sottolineato che non è il nocciolo della questione: "È stato considerato anche questo, è una possibilità residuale. L'importante è che ci sia un'ampia partecipazione al meccanismo di redistribuzione, altrimenti non ha significato".

Alla conferenza stampa al termine del Consiglio europeo ha poi specificato: "Fermarsi sulle contribuzioni volontarie non è un obiettivo a cui miriamo. Se arriveremo a questo al termine del confronto lo valuteremo, ma il contributo finanziario immiserisce la prospettiva a cui stiamo lavorando. Dovremmo pensare a pensare meccanismi incentivanti e disincentivanti. Non è l'idea di solidarietà a cui stiamo lavorando". 

Ma da fonti Ue è emerso che dopo il dibattito di ieri sera sono rimaste le distanze tra i leader Ue sulla gestione interna dell'immigrazione, mentre si sono trovati d'accordo sulla necessità di rafforzare il coinvolgimento dei paesi terzi, incluso l'Egitto.

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