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Metodo Stamina: per Noemi cure subito, nessuna lista d’attesa

La bambina di Guardiagrele affetta da Sma1 non dovrà aspettare ulteriormente per accedere al metodo Stamina. Il papà Andrea ha spiegato che la nuova sentenza dà l’obbligo agli Spedali Civili di Brescia per “l’immediata somministrazione di cellule staminali già presenti nella struttura”.
A cura di Susanna Picone
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Noemi, la bambina di 18 mesi affetta da Atrofia muscolare spinale per la quale i giudici del Tribunale dell’Aquila hanno detto sì al metodo Stamina, dovrà essere curata subito a Brescia. Per la piccola non ci dovranno essere lunghe liste d’attesa per accedere alle cure con le cellule staminali. A dirlo, dopo la decisione dei giudici dell’Aquila, è lo stesso papà della bambina. Andrea Sciarretta ha infatti parlato della nuova sentenza “senza precedenti” che dà l’obbligo agli Spedali Civili di Brescia per “l’immediata somministrazione di cellule staminali già presenti nella struttura”, quindi da donatori. “Ora Brescia chiami”, così il papà della piccola Noemi. Anche Davide Vannoni, invitato ancora una volta ieri a rendere pubblico il protocollo, ha commentato la decisione dei giudici dell’Aquila. Vannoni, tra l’altro, era stato tra coloro che inizialmente avevano sottolineato il problema delle lunghe liste d’attesa a Brescia. Il principio stabilito per la piccola Noemi dal Tribunale dell’Aquila, ovvero quello di poter accedere alla “immediata somministrazione di cellule staminali già presenti nella struttura” degli Spedali Civili di Brescia, “è di enorme importanza, poiché potrebbe permettere di velocizzare considerevolmente la lista dei pazienti in attesa di ricevere il metodo Stamina”: così il presidente di Stamina Foundation il quale ha sottolineato la “novità” dei giudici.

Uso cellule donatori velocizza le liste d’attesa – “Per la prima volta – così Vannoni – i giudici affermano che possono essere utilizzate per un paziente le cellule staminali già disponibili a Brescia, e non solo le cellule prelevate ad esempio da uno dei genitori nel caso di bambini malati”. Un principio che, come ha detto Vannoni, potrebbe consentire di velocizzare la lista d'attesa, “considerando che sono oltre 150 le persone che attendono l'accesso al metodo Stamina presso gli Spedali Civili di Brescia”. Vannoni ha anche detto che applicando questo principio, l’ospedale potrebbe riuscire a curare almeno 100 persone in attesa nell’arco di pochi mesi. Intanto, a proposito della bambina di Chieti, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale d’Abruzzo la risoluzione con la quale si invita il Commissario alla Sanità, presidente della Giunta Gianni Chiodi, a verificare presso il Ministero se sia possibile autorizzare la somministrazione di cellule staminali in un centro trapianti del Servizio sanitario nazionale. “Il provvedimento – ha spiegato Franco Caramanico di Sel – nasce dall'urgenza di dare una speranza reale alla piccola Noemi che secondo la recente pronuncia del Tribunale dell'Aquila può sottoporsi alle cure con il metodo Stamina preso l'azienda ospedaliera di Brescia”.

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