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Stamina, manifestanti a Roma: sangue sulle foto di Napolitano, Letta e Lorenzin

Protesta nella Capitale a favore del metodo Stamina di Davide Vannoni. Tensione quando i manifestanti hanno sfondato il cordone di sicurezza davanti a Montecitorio e si sono avvicinati all’ingresso del palazzo. Le forze dell’ordine hanno allontanato i dimostranti.
A cura di Susanna Picone
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Ore 15.50 – Su Twitter l’account ufficiale di Palazzo Chigi ha postato una foto a proposito della manifestazione odierna di Roma. “Delegazione della PCM e ministero della Salute mentre attende delegazione malati per ascoltarne le istanze”.“Il prefetto sta cercando di farci avere un incontro con il ministero della Salute: stiamo aspettando una telefonata dal ministero, appena arriva facciamo questo incontro”, ha fatto sapere Vannoni, presidente di Stamina Foundation, che ha invitato i manifestanti a tornare dietro le transenne: “Nessuno si deve fare male”, ha detto. I manifestanti hanno risposto che fino a quando non si formalizzerà l'incontro con il ministero non si muoveranno.

Ore 15.15 – I manifestanti hanno sfondato il cordone di sicurezza e stanno tentando di irrompere a Palazzo Montecitorio dove è stato chiuso il portone. Le forze dell’ordine stanno trattenendo alcune persone per evitare che possano avere accesso al Palazzo. Da quanto si apprende, i manifestanti pro-Stamina lamentano che all’incontro con le istituzioni che si dovrebbe svolgere oggi, è stata preclusa la presenza di Davide Vannoni. Per questo hanno deciso di non salire a incontrare i rappresentanti inviati dal ministro Lorenzin. “Vergogna, vergogna”, le urla dalla piazza. Alcuni ragazzi si sono seduti nella piazza a pochi metri dall’ingresso principale di Montecitorio.

Anche oggi Roma ha accolto la protesta di centinaia di persone che chiedono di accedere alle cure col metodo Stamina, la cui sperimentazione – com’è noto – è stata bloccata a ottobre dal Ministero della Salute. Il traffico romano è andato in tilt a causa dei manifestanti, tra di loro anche tanti bambini e malati in sedia a rotelle, che hanno bloccato le strade. Alcuni si sono sdraiati a terra per paralizzare la circolazione. A un certo punto uno degli organizzatori del presidio ha lanciato un allarme di voci di cariche della polizia contro i manifestanti, ma immediato è arrivato il chiarimento: “Non abbiamo subito nessuna carica da parte della Polizia qui a Piazza Venezia, c'è solo stato un momento di tensione – ha raccontato un  manifestante – quando un poliziotto ha strappato di mano a uno di noi uno striscione”. A Montecitorio è andata in scena anche la protesta choc di alcuni malati che hanno versato il loro sangue sulle fotografie del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio Enrico Letta e del ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Le richieste dei malati – I fratelli Sandro e Marco Biviani, affetti da distrofia muscolare, hanno minacciato di dissanguarsi finché non sono stati ricevuti a Palazzo Chigi insieme a una delegazione di manifestanti pro-Stamina. I due, medicalmente assistiti da volontari, hanno fatto defluire il sangue dal braccio attraverso il tubicino di una flebo direttamente sulle foto, mentre un organizzatore urlava al megafono: “Assassini assassini, vergogna Lorenzin stai mandando a morte questi malati”. A Palazzo Chigi il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha intanto inviato il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco Luca Pani, il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa e il direttore generale dei dispositivi medici del Ministero della Salute Marcella Marletta. “Non abbiamo più voglia di morire”, “Curarmi non è un reato”, con questi cartelli e numerosi fischietti i manifestanti sono scesi in piazza. I malati e i manifestanti chiedono un decreto ministeriale d'urgenza che autorizzi le cure con il protocollo ideato da Davide Vannoni e pretendono lo sblocco immediato delle liste d'attesa a Brescia.

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