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Mattarella e poi elezioni: il piano di Silvio e Matteo per andare subito alle urne

Da Forza Italia un no secco a Mattarella. E quindi? Che succede ora? E innanzitutto, perché a Berlusconi non andrebbe giù Mattarella?
A cura di Carlo Tarallo
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Sergio Mattarella? Chi? “Il nuovo Scalfaro”? Silvio Berlusconi comunica ai grandi elettori di Forza Italia il suo no: “Voteremo scheda bianca alla quarta votazione, vediamo se hanno i numeri per eleggerlo da soli”. “La candidatura di Sergio Mattarella – attacca Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera –  con tutto il rispetto che merita, non è accettabile. Non lo voteremo e riteniamo una forzatura quella messa in atto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ci rammarichiamo per il metodo che inspiegabilmente non ha previsto la nostra condivisione per un candidato realmente forte, di garanzia e che rappresentasse l'unità nazionale”.

“Le delegazioni di Forza Italia e Ncd- Udc (Area Popolare) – recita una nota ufficiale diffusa da forzisti e alfaniani – hanno condiviso un forte dissenso per il metodo che ha portato all'indicazione del candidato alla presidenza della Repubblica da parte del Pd, e ciò a prescindere da ogni valutazione sulla persona. Abbiamo concordato la scelta di chiedere ai nostri grandi elettori di votare scheda bianca alle prime tre chiame. Dopo la riunione dei rispettivi gruppi, ci incontreremo di nuovo per stabilire una linea comune da tenere per la quarta votazione”.

Silvio non può “abbracciare” ufficialmente Mattarella – Parole forti, un no secco a Mattarella. E quindi? Che succede ora? E innanzitutto, perché a Berlusconi non andrebbe giù Mattarella? La spiegazione “ufficiale” è nota: perché l’elezione del giudice costituzionale al Quirinale significherebbe che Renzi, come ha spiegato Berlusconi ai suoi grandi elettori, “non ha rispettato i patti”. E perché l’elettorato forzista, già pesantemente assottigliatosi a causa della estrema accondiscendenza verso il Pd e Matteo Renzi, percepirebbe un sì a Mattarella come la capitolazione definitiva di Berlusconi, che per settimane ha assecondato ogni richiesta di Matteo giustificandosi con la necessità di eleggere al Colle un nome “condiviso”. I “fittiani”, c’è da scommetterci, azzannerebbero subito l’osso.

Ma se c’è l’ok segreto di Silvio allora si va subito alle elezioni – Ma dietro questo appassionante “gioco” di inganni che è l’elezione del Capo dello Stato, c’è chi vede una strategia ben precisa, elaborata come al solito da Renzi, Berlusconi e Verdini per andare immediatamente al voto, subito dopo l’elezione di Mattarella al Colle. La rottura della “maggioranza istituzionale”, quella che regge il Patto del Nazareno, produrrebbe lo stop alle riforme costituzionali. A quel punto, Renzi avrebbe in mano il jolly per andare alle urne.

Franchi tiratori in agguato… – Mattarella avrebbe quindi, in realtà, l’ok di Berlusconi, che però non potrebbe spingersi fino a votarlo ma dovrebbe, astenendosi, fingere un dissenso che non c’è. L’unica cosa certa è che chi pensa che Renzi abbia messo in campo Mattarella senza avere l’ok del suo grande amico Silvio, non ha capito su quale tavolo si sta giocando questa partita. Quello del Nazareno, sempre e comunque. A meno che, ovviamente, i franchi tiratori non affossino Mattarella alla quarta votazione, riaprendo la partita dando modo a Renzi di battezzare come necessario, a quel punto, l’accordo con Silvio…

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