295 CONDIVISIONI

Massacrò i genitori con una mazza da baseball e poi li sgozzò: la storia di Igor Diana

Igor Diana ha ucciso i genitori adottivi massacrandoli con una mazza da baseball e sgozzandoli nella loro abitazione del Cagliaritano nel maggio 2916. Il 28enne, padre di una bambina, si è suicidato nel carcere di Uta mentre era in attesa del processo per il duplice omicidio. La sua vita era stata segnata dai maltrattamenti in orfanotrofio e dai disturbi psichiatrici da cui era affetto.
A cura di Angela Marino
295 CONDIVISIONI
Immagine

Aveva trascorso un'infanzia difficile in un orfanotrofio, aveva cagionato la morte di un motociclista che tentava di superarlo in autostrada, poi aveva segnato il suo destino con un delitto orribile: il duplice omicidio dei suoi genitori. Igor Diana si è suicidato a 28 anni nella cella del carcere di Uta, Dopo l'arresto e la perizia psichiatrica gli avvocati chiesero una custodia alternativa al carcere: secondo i legali del giovane, infatti, le patologie di cui il ragazzo soffriva erano incompatibili con la vita in carcere. "Ho pensato di uccidermi, ma non ho trovato il coraggio – disse il giorno dell'arresto – Sono consapevole di aver fatto un grosso errore e che per questo devo pagare".

Il duplice omicidio

Igor, pizzaiolo di origini russe, era in attesa del processo per il duplice omicidio dei genitori adottivi avvenuto tra domenica 8 e lunedì 9 maggio 2016 nella loro abitazione al numero 13 di via Copernico a Settimo San Pietro, a pochi chilometri da Cagliari. Giuseppe Diana, di 67 anni, e Luciana Corgiolu, di 62, furono trovati morti il giorno seguente a quello del delitto dal fratello della 62enne. Erano stati massacrati con una mazza da baseball e poi sgozzati con un coltello. Un delitto d'impeto, come dissero gli inquirenti, che aveva tutte le sembianze di un omicidio maturato nell'ambito familiare e, infatti, dopo poche ore dal massacro, Igor, il maggiore tra i due figli adottivi della coppia, fu arrestato al termine di una folle fuga. Un elicottero dei Carabinieri partito per le ricerche del giovane, che si era reso irreperibile dopo il delitto, lo individuò a bordo del pick-up del padre mentre si allontanava sulla Statale 293 diretto, probabilmente, verso una cittadina del Sulcis dove la famiglia aveva una casa. L'inseguimento si concluse in un conflitto a fuoco dove il 28enne sparò contro le forze dell'ordine restando ferito al braccio. Al momento della cattura Diana si puntò l'arma alla tempia prima di fare fuoco contro gli agenti.

La fuga e l'arresto

Igor, 28 anni, padre di una bambina e con alle spalle trascorsi drammatici – dall'esperienza dell'orfanotrofio a quella nell'esercito, dove provò ad entrare emulando il fratello, abbandonando poi per incompatibilità con il suo carattere indisciplinato – confessò immediatamente il delitto. "Non mi era mai capitato di meditare di fare del male ai miei genitori, quel giorno non sono riuscito a controllarmi, ero in preda ad un impulso incontrollabile" dirà ammettendo che più volte i genitori lo avevano esortato a farsi aiutare da uno psichiatra e di essersi sempre rifiutato. Senza un movente comprensibile, il giovane massacrò il padre e la madre con una violenza inaudita, sorprendendoli mentre andavano e dormire e poi li finì sgozzandoli con un coltello. A quanto pare il giovane aveva con i genitori un rapporto conflittuale.

Incidenti e abusi in orfanotrofio: la vita di Igor Diana

Igor e Alessio Diana, entrambi di origini russe, erano stati adottati dai coniugi di Settimo San Pietro. Lui cuoco, lei ostetrica, avevano accolto nella loro casa i due ragazzi. Fra i due Alessio, che poi entrò nell'esercito, appariva maturo e affidabile mentre Igor, da un certo punto della sua vita, cominciò mostrare segni di malessere che sfociarono poi in un temperamento collerico e violento. La deriva coincise il drammatico incidente stradale in cui rimase ucciso un motociclista e per il quale fu accusato di omicidio colposo. Da allora Igor divenne sempre più inquieto, cominciando a fare abuso di alcol e droga e a indebitarsi. Negli ultimi tempi il giovane litigava con i genitori a cui chiedeva continuamente del denaro. Anche con la ex fidanzata, con la quale aveva avuto una bambina, i rapporti erano tutt'altro che sereni. Proprio la custodia della piccola era il motivo del conflitto dei due ex. Le patologie psichiatriche di cui il giovane era affetto e la prospettiva di rivivere il ricordo dell'omicidio avrebbero spinto Igor a togliersi la vita a 28 anni, mentre era in attesa della data del processo.

295 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views