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Manovra Monti, il Governo ci ripensa su Ici Chiesa e frequenze tv

Prima della definitiva approvazione della manovra alla Camera, il Governo ha accettato alcuni ordini del giorno in materia di frequenze televisive e Imu agli enti no profit, che impegnano l’Esecutivo a ritrattare le due questioni che tanto hanno fatto discutere in questi giorni.
A cura di Antonio Palma
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Prima della definitiva approvazione della manovra alla Camera, il Governo ha accettato alcuni ordini del giorno in materia di frequenze televisive e Imu agli enti no profit che impegnano l'Esecutivo a ritrattare le due questioni che tanto hanno fatto discutere in questi giorni.

L'asta per l'assegnazione delle frequenze tv e l'imposta sugli immobili alla Chiesa cattolica, sono due delle novità più rilevanti uscite fuori dalla discussione di ieri alla Camera sulla manovra economica Salva Italia. Dopo le tante polemiche dei giorni scorsi, il Governo, prima del voto finale sul provvedimento economico, ha accettato gli ordini del giorno presentati da alcuni deputati e che lo impegnano a varare misure in tal senso.

Per quanto riguarda le frequenze televisive, il Governo ha dato parere favorevole agli odg di Idv e Lega che impegnano l'Esecutivo ad indire un nuovo bando di gara per le assegnazioni delle frequenze del digitale terrestre a titolo oneroso. In pratica una vera e propria asta al miglior offerente che dunque superi la precedente scelta di assegnare in sostanza a titolo gratuito le nuove frequenze. Dopo le polemiche sui presunti accordi tra Berlusconi e Monti e le dichiarazioni pubbliche rilasciate dallo stesso ex Premier, il Governo ha ritenuto di poter rivalutare la questione e nelle prossime settimane si attendono le misure concrete verso questa nuova linea di condotta che potrebbe portare un bel po' di introiti nelle casse dello Stato.

Dal punto di vista dell'Ici sugli immobili della Chiesa, invece, passo indietro più morbido da parte del Governo che ha bocciato gli odg di Lega e Idv, molto più impegnativi per l'Esecutivo, accettando però un ordine presentato congiuntamente da Pd e Pdl. Quest'ultimo, molto più generico di quelli presentati dall'opposizione, impegna il Governo a "valutare l'opportunità di affrontare e definire la questione relativa al pagamento dell'IMU sugli immobili parzialmente utilizzati a fini commerciali" degli enti no Profit, compresi quelli della Chiesa. Insomma più che una vera e propria decisione una richiesta di apertura del dibattito che vada a chiarire gli aspetti più controversi del problema Ici alla Chiesa.

Sicuramente l'ostruzionismo della Lega ha giocato la sua parte in Parlamento, ma il Governo alla sua prima prova è sembrato un po' in difficoltà con il Ministro Giarda che più volte si è confuso sui 326 odg presentati dai deputati. Il Governo peraltro è stato anche battuto su un Ordine del giorno della Lega, che riguardava l'esenzione dell'Imu per le case dove vivono persone con disabilità gravi, a cui aveva dato parere contrario e che l'Aula ha invece accettato. Resta da ricordare, però, la cortese disponibilità dell'Esecutivo nei confronti del Parlamento con Monti, intervenuto in Aula in serata per parlare della manovra economica prima del voto definitivo, cosa mai accaduta ad esempio con il precedente Governo.

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