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M5s, nuovo attacco hacker alla piattaforma Rousseau: online i dati di alcuni donatori

Nuovo attacco hacker alla piattaforma Rousseau, utilizzata dal MoVimento 5 Stelle per le votazioni online. L’utente Twitter Rogue0 ha pubblicato alcuni dati riguardanti la piattaforma, tra cui anche la lista di alcuni donatori con tanto di nomi, cognomi, importi e indirizzi mail leggibili. Oggi su Rousseau sono previste due votazioni.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un nuovo attacco hacker ai danni della piattaforma Rousseau. E a portarlo avanti, ancora una volta, è Rogue0, il pirata informatico che già lo scorso anno bucò il sistema operativo utilizzato dal M5s per le votazioni online. Stavolta l’utente Twitter ha condiviso sul suo profilo due link che rimandano al sito Privatebin.net, in cui si trovano alcuni dati relativi alla piattaforma. Un link rimanda a una lista di donazioni effettuate lo scorso luglio con tanto di nomi, cognomi, importi e mail dei donatori leggibili. L’altro link, invece, mostra una lista di tabelle presenti all’interno del database: si tratterebbe di dati recenti.

In un altro tweet Rogue0 pubblica l’username dell’amministratore del sistema, ovvero colui che può vedere in chiaro informazioni che dovrebbero invece essere criptate. In realtà non si sa quale sia stata la data dell’operazione di hackeraggio, ma l’attacco – su cui inizialmente c’era qualche dubbio – è stato confermato da fonti del MoVimento 5 Stelle. In passato la piattaforma Rousseau era finita sotto la lente d’ingrandimento del Garante della privacy, con osservazioni critiche sulla qualità della tutela dei dati degli iscritti alla piattaforma. Ora, nella giornata in cui su Rousseau si vota per le regionarie in Abruzzo e per l’elezione di un membro del collegio dei probiviri del M5s, il sistema torna ancora una volta sotto attacco.

A confermare, sempre su Twitter, la probabile veridicità dell’attacco ci aveva pensato anche Marco Canestrari, blogger ed ex dipendente della Casaleggio associati: “Ovviamente non possiamo avere la controprova, ma le tabelle fanno sospettare che non stia bluffando”. A spiegare invece la questione dell’username dell’amministratore è stato David Puente, aggiungendo sul suo blog: “Se confermati questi dati per i gestori della piattaforma non sarà una bella notizia. Oltre a dover rivedere la sicurezza dell’intera struttura, dovranno comunicare in tempi brevi al Garante e agli utenti coinvolti su quanto accaduto”.

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