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M5s, attacco hacker a Rousseau: online numeri di telefono di Di Maio, Toninelli e Bonafede

L’opera dell’hacker Rogue0 prosegue e, dopo aver pubblicato dati sui donatori del M5S, il pirata informatico ha pubblicato anche le email personali e i numeri privati dei tre ministri. Una attività che mette di nuovo nei guai la piattaforma Rousseau già oggetto di verifica del Garante dopo l’attacco subito l’anno scorso.
A cura di Antonio Palma
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La piattaforma Rousseau del M5s ancora sotto attacco da parte degli hacker e ancora un volta prenderla di mira è Rogue0, il pirata informatico che già lo scorso anno aveva bucato il sistema operativo utilizzato dal M5s per le votazioni online. Questa volta la sortita nei database della piattaforma informatica ha prodotto una serie di elenchi riguardanti le donazioni effettuate lo scorso luglio, con tanto di nomi, cognomi, importi e mail dei donatori leggibili, e una lista di persone semplicemente iscritte nel database tra cui anche alcuni ministri, compreso lo stesso vice premier Luigi Di Maio. Sul portale Privatebin.net, una piattaforma usata per pubblicare i dati estrapolati dal server di Rousseau sono finiti così le email personali ma anche i numeri di cellulare del Ministro dello sviluppo economico, del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

La pubblicazione dei dati personali dei tre ministri è un passo ulteriore nella personale sfida ai vertici del Movimento da parte dell'hacker che lo scorso febbraio aveva già reso pubblico il numero di telefono personale di Davide Casaleggio. Con la sua attività Rogue0 infatti sembra sia ancora pienamente attivo all'interno dei server di Rousseau visto che i dati pubblicati nella notte tra il 5 e il 6 settembre sono relativi ad attività molto recenti del Movimento 5 Stelle come l'Accademy Rousseau, annunciata lo scorso giugno. Un elemento decisivo per l'azienda che è stata oggetto di indagine del Garante della Privacy proprio per gli attacchi hacker dello scorso anno. Dopo quegli attacchi, infatti, l'azienda assicurò di aver risolto ogni criticità e di essere in grado di garantire la sicurezza dei dati dei circa 200 mila iscritti alla piattaforma ma ora i nuovi dati resi pubblici potrebbero risolversi in sanzioni da parte del Garante. L'Autorità infatti  ha annunciato di aver avviato nuove verifiche, "anche al fine di valutare se il data breach sia stato determinato dalle medesime cause riscontrate in passato, già oggetto di un provvedimento dell’Autorità, o a quali altre cause sia dovuto".

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