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Lo youtuber St3pNy si difende dopo la multa: “Ho sempre pagato le tasse in buona fede”

St3pNy, al secolo Stefano Lepri, dopo essere finito al centro della cronaca perché multato dalla Guardia di Finanza di Firenze perché avrebbe evaso 1 milione di euro di tasse, si difende: “Io ho sempre pagato le tasse in buona fede, altrimenti sarei alle Cayman. Spero che il mio lavoro venga presto regolamentato. Io torno a fare quello che mi piace: i video”.
A cura di Ida Artiaco
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St3pNy, al secolo Stefano Lepri (Facebook).
St3pNy, al secolo Stefano Lepri.

"Io ho sempre pagato le tasse in buona fede, altrimenti sarei alle Cayman in Ferrari. Che poi, dovrei essere veramente stupido a non pagare le tasse dal momento che tutto ciò che riceviamo ci arriva dal web". A parlare è St3pNy, al secolo Stefano Lepri, star di YouTube di 25 anni, finito al centro della cronaca nazionale dopo aver ricevuto una multa dalla Guardia di Finanza di Firenze per aver evaso circa 1 milione di euro di tasse con la sua attività in rete. Non è stato però denunciato, come hanno sottolineato fonti investigative a Fanpage.it, dal momento che la sua situazione rappresenta quasi un unicum nel panorama legislativo italiano, in quanto, quella dell'influencer, non è, almeno fino a questo momento, una figura reddituale regolamentata. E ora dovrà risolvere la questione direttamente con l'Agenzia delle Entrate.

"A seguito di vari incontri con la Guardia di Finanza in cui ho cercato di raccontare il mio lavoro, a loro in parte sconosciuto, è emerso da una loro interpretazione che il modo in cui ho pagato le tasse fosse da rivedere. Se ci sarà da rimediare a un pagamento – ha aggiunto lo youtuber – sarà fatto in modo molto sereno, con la speranza che il mestiere dello youtuber venga regolamentato presto, in modo da evitare complicazioni per tutta la categoria. Ora ci sono io sui titoli dei giornali, ma ci sono tantissimi  altri influencer come me che stanno facendo questi incontri con la Guardia di Finanza per inquadrare la situazione". In merito al clamore mediatico nato in seguito alla diffusione della notizia, ha sottolineato: "Sparare 1 milione di euro nel titolo fa molto più figo e crea molto scalpore, ma la situazione è ben diversa. Io ora torno a fare quello che mi piace e che mi riesce bene: fare video".

Cosa è successo a St3pNy

Ma procediamo con ordine per riepilogare la sua vicenda. St3pNy, secondo youtuber italiano per numero di followers, molto amato dalla sua community che conta quasi 4 milioni di utenti, è stato multato al termine di un'indagine condotta dal nucleo polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze. Il 25enne, residente in Toscana, avrebbe svolto la sua attività in rete in nero, con un'evasione di imposte che ha superato il milione di euro. Dalle indagini dei finanzieri è emerso che il ragazzo tra il 2013 e il 2018 avrebbe omesso di dichiarare ricavi per oltre 600mila euro e di versare l'Iva per oltre 400mila euro. In realtà, ci hanno spiegato fonti investigative, il ragazzo sarebbe solo in parte responsabile di questa situazione. Ma come guadagnava, allora, Lepri? Nei suoi video venivano inseriti ogni giorno messaggi pubblicitari (i cosiddetti banner). A seconda delle visualizzazioni ottenute, che talvolta potevano anche toccare quota 1 milione al giorno, veniva pagato da una agenzia pubblicitaria di Milano che gestiva tutta la sua attività. Dunque quella di St3pny avrebbe dovuto essere considerata una attività professionale a tutti gli effetti e non amatoriale, producendo reddito da lavoro autonomo. In altre parole avrebbe dovuto avere una Partita Iva ad hoc, alla  stessa stregua di un architetto o di un medico, ma che invece non aveva mai aperto risultando di conseguenza sconosciuto al Fisco.

Altri youtuber nel mirino della Finanza

Un problema, dunque, normativo, che non chiarisce bene la posizione di queste nuove professioni, sempre più diffuse. Tanto è vero che proprio St3pNy ha detto che anche altri youtuber sarebbero impegnati in incontri con la Guardia di Finanza per lo stesso motivo. Per questo, come avevano già sottolineato fonti investigative a Fanpage.it, è stato chiesto all'Agenzia delle Entrate di creare un nuovo numero di partita Iva per l'attività di youtuber, che fino a questo momento non esisteva come figura reddituale.

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