Le notizie sul Coronavirus del 10 marzo

Si chiama Molnupiravir ed è un farmaco antivirale che ‘uccide' il Covid-19. Secondo un gruppo di ricercatori americani infatti questa pillola presa due volte al giorno per cinque giorni, elimina gli effetti del Coronavirus dal naso e dalla faringe di 49 persone che si sono sottoposte alla terapia sperimentale.

Lo riporta la rivista scientifica Medscape Medical News. Il risultato della ricerca ha portato un professore di medicina della Emory University di Atlanta, Carlos del Rio, a prevedere in futuro un impiego domestico del farmaco nel caso emergano i primi sintomi del contagio, sul tipo del Tamiful per l'influenza. I ricercatori di Emory hanno partecipato ai test, che hanno dato considerati "importanti" ma, ha aggiunto il professore, servono altre campionature fuori dall'università per arrivare a una diagnosi più completa.

Gli Usa hanno approvato il nuovo maxi piano di aiuti Covid da 1.900 miliardi di dollari. La Camera ha infatti approvato in maniera definitiva il piano che prevede consistenti aiuti per famiglie, imprese, lavoratori, riapertura scuole e campagna vaccinale. Si tratta di uno dei più grandi pacchetti di aiuti della storia americana, che si aggiunge ad altri due approvati precedentemente per combattere gli effetti della pandemia.

Divieto di cibi e bevande d'asporto dagli esercizi commerciali e dai distributori automatici, a partire dalle ore 18 in Puglia. Così nella nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano. Alcuni sindaci baresi, tra cui il primo cittadino di Bari Antonio Decaro, hanno già disposto il divieto di asporto tutti i giorni della settimana, a partire dalle 18. Tutti gli esercizi commerciali dovranno esporre cartelli in cui è indicato i numero delle persone ammesse contemporaneamente.

Dal 12 marzo e fino al l6 aprile è sospesa la didattica in presenza in tutte le scuole delle province di Bari e Taranto: a stabilirlo l'ordinanza n. 74 del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla luce del peggioramento della situazione epidemiologica. "Le istituzioni scolastiche – spiega  l'ordinanza – devono garantire la didattica digitale integrata" e provvedere "agli adempimenti urgenti ove è necessaria l'implementazione tecnologica".

Un centinaio di Paesi in via di sviluppo chiedono di superare l'attuale regime di monopolio che le società farmaceutiche detengono sui vaccini anti-Covid per aumentare la produzione mondiale e avviare così la distribuzione di massa nei Paesi più poveri. Se venisse sospesa la proprietà intellettuale dei vaccini, molti più Paesi potrebbero produrli autonomamente, intensificando così la risposta a un virus che ha fatto oltre due milioni e mezzo di morti al mondo.

L'Unità di crisi della Regione Piemonte ha decretato la sospensione di tutti i ricoveri "no Covid", tranne quelli per le urgenze, a causa dell'aggravarsi della pandemia e della necessità di ulteriori misure per garantire sufficienti posti letto a disposizione dei pazienti Covid. Differite anche tutte le attività ambulatoriali, ad eccezione di quelle urgenti. Esclusi dal provvedimento anche gli screening oncologici. L'obiettivo, in questo modo, è di passare dal 20% al 40% dei posti letto totali dedicati al Covid.

La Procura di Lecce ha aperto un'inchiesta sui contagi e i tre decessi avvenuti nel reparto di oncologica dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove nelle scorse settimane si è registrato un preoccupante focolaio Covid-19. L’ultima persona ad aver perso la vita è un paziente della provincia di Brindisi.

Alla luce dell'aumento dei contagi il governatore campano Vincenzo De Luca ha deciso di “blindare” la regione: chiusi parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze. Stop anche alla vendita di generi alimentari nei mercati rionali e settimanali. Fortemente raccomandato anche ai privati “il ricorso alle percentuali più alte possibili di modalità di lavoro agile”.

Le persone che hanno completato il ciclo di vaccinazione possono incontrare liberamente altre persone senza indossare la mascherina, a patto che non si tratti di soggetti vulnerabili e quindi esposti al rischio di ammalarsi gravemente di Covid-19. È quanto prevedono le linee guida pubblicate due giorni fa dai CDC negli Stati Uniti.

Domani alle 14 e 30 il governo illustrerà in conferenza stampa le nuove misure di contenimento dei contagi da coronavirus.

Sono 4.422 i nuovi casi di Coronavirus in Lombardia. Nelle ultime 24 ore sono stati purtroppo registrati altri 70 morti, per un totale dall’inizio della pandemia di 28.923. Aumentano ancora sia i ricoveri in ospedale (più 168 per un totale di 5.584) sia il numero di persone ricoverate in terapia intensiva: sono 617 (più 6 rispetto a ieri). Ecco il bollettino con i dati di oggi mercoledì 10 marzo sui contagi Covid in Lombardia.

Secondo il microbiologo dell'Università di Padova Andrea Crisanti ci sono delle varianti del Coronavirus che sono totalmente invisibili ai test rapidi e a tal proposito ha annunciato la pubblicazione di uno studio dell'ateneo veneto. Per l’esperto occorre intervenire ora con misure efficaci: “Il virus non lascia spazio a soluzioni creative”.

Prosegue nel Regno Unito la diminuzione dei contagi grazie alla campagna di vaccinazione e alle restrizioni adottate dal governo: nell'ultimo bollettino comunicato dal Ministero della Salute sono stati rilevati 5.926 nuovi casi su 1.374.579 test eseguiti. I morti sono stati 190 e i ricoveri 634.

Non solo più contagiosa: la variante inglese (B.1.1.7) del coronavirus è anche molto più letale. Lo indicano i risultati di una ricerca condotta nel Regno Unito che ha confrontato il tasso di mortalità nei positivi alla variante inglese rispetto a quello osservato tra le persone contagiate dalle precedenti versioni di Sars-Cov-2.

Secondo il bollettino di oggi, 10 marzo 2021, sono 22.409 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Da ieri si registrano altri 332 morti e 13.752 guariti. +71 i ricoveri in terapia intensive, +489 quelli nei reparti covid.

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.086 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 8,8% dei 23.758 tamponi eseguiti, di cui 12.895 antigenici. Il totale dei casi positivi diventa quindi 268.567 così ripartiti su base provinciale: 22.841 Alessandria, 13.347 Asti, 8.905 Biella, 36.498 Cuneo, 20.738 Novara, 142.755 Torino, 9.998 Vercelli, 10.128 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.273 residenti fuori regione. I ricoverati in terapia intensiva sono 244 ( + 16rispetto a ieri), quelli nei reparti ordinari 2.532 (+ 100 rispetto a ieri). Ventinove i morti delle ultime 24 ore.

Foto di repertorio

Le restrizioni stabilite dalla Regione Umbria per contenere i contagi stanno avendo i primi effetti: i ricoverati di Covid negli ospedali umbri infatti scendono finalmente sotto i 500. I dati resi noti oggi dalla Regione Umbria parlano infatti di un saldo di 17 degenti in meno ieri, rispetto al giorno precedente. Attualmente in Umbria ci sono quindi 493 persone ricoverate. Non si scendeva sotto i 500 degenti dall'8 febbraio scorso.

Il governo dello Stato di San Paolo sta valutando l'ipotesi di introdurre una fase "viola" del contrasto alla pandemia di Covid-19. Stando a quanto hanno reso noto i consulenti dell'esecutivo locale, infatti, lo spostamento verso la nuova fase, con restrizioni più dure di quelle previste per la rossa, è già esaminata. Secondo l'emittente radiofonica Cbn, lo Stato dovrebbe entrare nella fase "viola" del Piano del governo a partire dai prossimi giorni. Tale fase include orari ancora più ridotti per le attività essenziali come panetterie, supermercati e pompe di benzina. Le misure prevedono inoltre la sospensione totale degli eventi religiosi e sportivi, come il campionato ‘paulista' di calcio. Oltre a questo, le scuole non potranno svolgere le lezioni in presenza. Un'altra misura comporterà invece la costruzione di ospedali da campo nel territorio dello Stato, a partire da quello che verrà organizzato in una scuola della favela di Heliopolis.

Visto l'aumento dei casi di coronavirus appare sempre più irrealistica una prossima riapertura di cinema e teatri, prevista per il prossimo 27 marzo. Proprio per fine mese, infatti, è previsto un nuovo picco di contagi e a questi ritmi sarebbe impossibile per i luoghi della cultura ripartire in sicurezza.

Nell'ultimo bollettino della Regione Lazio sono stati comunicati 1.654 nuovi casi di coronavirus; 22 sono le persone decedute a causa di complicazioni della covid-19, mentre 1.333 sono le guarite. Sono stati elaborati oltre 38mila test, tra tamponi molecolari e antigenici.

Sono 3.034 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati in Campania nelle ultime 24 ore: si tratta del dato più alto da novembre 2020. Tasso di positività all’11,73% in leggero rialzo rispetto a ieri. Sono 26 i nuovi decessi, tutti nelle ultime 24 ore. Salgono ancora i ricoveri: 1.614 in tutta la Campania tra intensive e degenza ordinaria.

"La prima cosa è cercare di ridurre il più possibile le interazioni fisiche interpersonali, sono quelle che possono divenire un veicolo per il contagio". A ribadirlo il direttore di anestesia e rianimazione del Gemelli di Roma e membro del Cts Massimo Antonelli a Sky Tg24 sottolineando che eventuali nuove misure "possono essere molto diverse a seconda dei settori lavorativi, delle regioni e dello stato di resilienza delle regioni, cercando però di avere un'uniformità a livello nazionale che tenda a proteggere un po' tutti". Antonelli ha poi ribadito che una delle proposte del Cts è quella di applicare "similmente a quanto avvenuto nel periodo natalizio, misure per contenere la circolazione nei giorni festivi e prefestivi".

Nelle ultime 24 ore in Sardegna, unica regione italiana in "zona bianca", sono stati rilevati 65 nuovi positivi (42.024 i casi complessivamente accertati dall'inizio dell'emergenza) e 2 morti (1.189 in tutto). In totale sono stati eseguiti 828.468 tamponi, per un incremento complessivo di 2.497 test rispetto al dato precedente. Il rapporto casi positivi-tamponi eseguiti segna per l'Isola un tasso di positività del 2,6%

Sui vaccini "ci sono tre ordini di problemi: le forniture, la rapidità di somministrazione e le categorie a cui sono state somministrate le dosi. Secondo il piano vaccinale, nel primo trimestre dovremmo ricevere 15 milioni e 700mila dosi. Siamo al 10 marzo e formalmente ne risultano consegnate poco meno del 50%. Se le aziende non dovessero incorrere in penali, che scatterebbero alla fine del trimestre, significa che in tre settimane dovremmo ricevere circa 8 milioni di dosi di vaccino. Mi chiedo come faremo a somministrarle". A dirlo a Timeline, su Sky TG24, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. "Di quelle ricevute – ha proseguito -, ne sono state somministrate circa l'80%, ma in percentuali variabili. Se per Pfizer c'è un parallelismo tra consegne e somministrazioni, per Moderna c'è un po' meno e c'è molto poco per AstraZeneca. Con Pfizer e Moderna si è vaccinato prevalentemente personale sanitario e Rsa, la vaccinazione era logisticamente più semplice da organizzare. Con AstraZeneca ci spostiamo sul territorio e quindi il modello organizzativo regionale, la presenza di un'anagrafe vaccinale, il sistema a chiamata piuttosto che su prenotazione, le risorse umane disponibili stanno creando delle differenze regionali".

Il professor Antonio Pesenti, responsabile delle Terapie intensive della Regione Lombardia, ha fatto sapere che "la situazione nelle terapie intensive è critica”. Pesenti ha dichiarato che l’onda è cominciata da dieci giorni, forse quindici. "Il problema è che sta salendo ad una velocità importante e non sappiamo quando si fermerà”.