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Perché il governo non riaprirà cinema e teatri il 27 marzo

Mentre il governo continua a valutare l’ipotesi di un lockdown generalizzato, appare sempre più irrealistica una prossima riapertura di cinema e teatri, prevista per il prossimo 27 marzo. Proprio per fine mese, infatti, è previsto un nuovo picco di contagi e a questi ritmi sarebbe impossibile per i luoghi della cultura ripartire in sicurezza.
A cura di Annalisa Girardi
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La riapertura dei cinema e dei teatri il prossimo 27 marzo sembra sempre più lontana. Mentre il governo continua a valutare l'ipotesi di un lockdown generalizzato e delle zone rosse nei fine settimana per contrastare l'aumento dei contagi da coronavirus, appare sempre più irrealistica una prossima riapertura dei luoghi della cultura, chiusi ormai da diversi mesi a causa della pandemia. Nell'ultimo Dpcm, il primo firmato da Mario Draghi, si indicava la data del 27 marzo come possibile giorno in cui, sempre nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, i cittadini potessero tornare a vedere un film al cinema o uno spettacolo e un concerto a teatro. Ma oggi, a poco più di due settimane dalla riapertura prevista, con i contagi che continuano ad aumentare e con un nuovo picco previsto proprio per fine mese, sembra difficile pensare a una ripartenza per queste attività.

Per ora la proroga della chiusura rimane un'ipotesi, ma la curva epidemiologica e i dati dei bollettini quotidiani impongono di mantenere alta la guardia. Infatti il Comitato tecnico scientifico avrebbe consigliato al governo una nuova stretta delle misure di contenimento del virus: il nuovo Dpcm dovrebbe quindi essere più restrittivo e non lasciare molto spazio alle riaperture. Ad ogni modo, difficilmente sarà inclusa una norma che cancella la disposizione precedente: è più probabile che l'esecutivo si riservi di esaminare nuovamente la situazione attorno al 20 marzo, circa una settimana prima della riapertura programmata.

A quel punto si valuterà se si possa o meno riaprire in sicurezza, quindi con ingressi contingentati, capienza ridotta, distanze di sicurezza tra gli spettatori e obbligo di indossare la mascherina. Fino ad allora la linea rimane quella della cautela. Proprio per fine marzo, d'altronde, è previsto un nuovo picco di contagi. Lo ha detto a Rai Radio 1 il virologo Fabrizio Pregliasco: "Siamo alla terza ondata, o almeno ad un rigurgito della seconda. Abbiamo dati in crescita dal 20 febbraio con ricoveri e terapie intensive sempre più piene, il che fa pensare ad un possibile picco alla fine di marzo. I modelli matematici per i contagi ci dicono che rischiamo di arrivare anche a 40mila al giorno".

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