104 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Libia, Giuseppe Conte: “Rischio crisi umanitaria, ma nessun pericolo imminente su flussi migranti”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferisce in Aula al Senato sulla situazione in Libia. Parlando del rischio di una “crisi umanitaria”, Conte rassicura invece sulla questione migranti: “Per quanto riguarda le possibili conseguenze sui flussi migratori verso l’Italia, dalle informazioni in nostro possesso non emerge allo stato un quadro di imminente pericolo”.
A cura di Stefano Rizzuti
104 CONDIVISIONI
Immagine

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferisce in Aula al Senato sulla situazione in Libia. E tra le questioni che riguardano da più vicino l’Italia c’è quella dei migranti: “Per quanto riguarda le possibili conseguenze sui flussi migratori verso l'Italia o altro territorio dell'Ue, al momento – al di là delle cifre circolate nei giorni scorsi, anche a fini propagandistici – dalle informazioni in nostro possesso non emerge allo stato un quadro di imminente pericolo”. Conte rassicura quindi sui flussi migratori, ma allo stesso tempo avverte che esiste il rischio che la situazione degeneri “in una vera e propria guerra civile”: “La situazione di caos e violenza accresce fortemente anche il rischio di una recrudescenza del fenomeno terroristico, del resto ancora ben presente in Libia”. E sulla questione terrorismo il ministro dell’Interno Matteo Salvini condivide la posizione di Conte, sembrando però più preoccupato: “È chiaro che ci sono dei potenziali terroristi, anzi dei sicuri terroristi, pronti a partire in direzione dell'Italia, quindi a maggior ragione chi dice ‘porti aperti' in un momento come questo fa il male dell'Italia e dell'Europa”.

Conte fa sapere di aver avuto contatti diretti con Sarraj e Haftar, i due principali attori in Libia. “A tutti i nostri interlocutori – spiega – abbiamo manifestato la nostra forte preoccupazione per l'escalation militare e per i rischi di crisi umanitaria, nonché l'urgenza di lavorare in direzione di un cessate-il-fuoco e di un'immediata interruzione della spirale di contrapposizione militare, preservando l'integrità di Tripoli e la distensione sul resto del territorio”. Il presidente del Consiglio ricorda come la Libia stia vivendo una condizione di fragilità per cui “non c’è tempo da perdere”. E sottolinea ancora: “Nei giorni scorsi ho avuto uno scambio di valutazioni con la cancelliera Merkel, che come me e con me ritiene imprescindibile ed urgente la cessazione delle ostilità e il riavvio del dialogo ai fini di una soluzione politica. In più occasioni ho discusso il dossier libico con il presidente Macron, da ultimo a Bruxelles. Rimaniamo in stretto contatto anche a livello di staff, con l'obiettivo comune di perseguire la stabilità e lo sviluppo della Libia. Una Libia instabile, del resto, non può soddisfare alcun interesse nazionale di nessun Paese. Divergenze sul tema non solo appaiono illogiche, ma soprattutto non sono ammissibili”.

104 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views