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Libia: è giallo sul rimorchiatore italiano sequestrato

Il Ministro della Difesa, La Russa, fa sapere che “a bordo, certamente, vi sono militari libici armati ma non sappiamo, al momento, dove sono diretti”.
A cura di Biagio Chiariello
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Si trova "ancora sul rimorchiatore" la ciurma della nave Asso 22, sequestrata sabato nel porto di Tripoli. Il rimorchiatore italiano di fatto preso in ostaggio dalle milizie fedeli a Gheddafi dalle 17 di sabato fino alle 13 di ieri, ha in questo momento a bordo otto italiani, ma, tuttavia non è chiaro dove si stia dirigendo. Lo riferisce il ministro della Difesa intervenuto alla trasmissione "Mattino Cinque" su Canale 5. "Otto nostri connazionali sono ancora sul rimorchiatore, non sono sbarcati a Tunisi e, in questo momento, zig-zagando si dirigono verso ovest," fa sapere La Russa. "A bordo, certamente, vi sono militari libici armati ma non sappiamo, al momento, dove sono diretti".

La nave italiana sequestrata è di proprietà della Augusta Offshore spa di Napoli, società armatrice specializzata nelle operazioni di assistenza alle piattaforme petrolifere in Nord Africa e Sud America. Secondo la ricostruzione del presidente della Assorimorchiatori, Mario Mattioli, l'Asso 22, era arrivato nella capitale della Libia venerdì scorso "per una normale attività richiesta dai noleggiatori". Venivano seguito normali operazioni di routine: la sera il rimorchiatore assorbiva gasolio e rimaneva in attesa di direttive. Nella notte tra venerdì e sabato alcuni individui, presentatisi come funzionari dell'Autorità portuale libica, salivano sull'imbarcazione chiedendo una serie di informazioni tecnici, per poi sbarcare. Il giorno dopo, le stesse persone ritornavano, e in quest'occasione dormivano a bordo.

Poi, alle 6.30 di sabato, poche ore prima dell'inizio della Guerra in Libia, sull'Asso 22 si presentavano "militari libici armati" che ordinavano al comandante di "sospendere tutte le comunicazioni" e imbarcavano due gommoni ‘fast boat'. Alle 13 il rimorchiatore si allontanava il porto di Tripoli, dirigendosi verso nord ovest, al di fuori delle acque territoriali della Libia. Da quel momento l'equipaggio della Asso 22, che è completato da un ucraino e due indiani, è in ostaggio di queste persone.

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