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Legge elettorale, Berlusconi contro Pd e M5S: “No al maggioritario. Contrario alla democrazia”

Silvio Berlusconi ha dichiarato di non essere favorevole a una legge elettorale di tipo maggioritario, desiderata da Pd e M5S per garantire la governabilità, e di puntare a un più rappresentativo sistema proporzionale.
A cura di Charlotte Matteini
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Dopo la strigliata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha invitato le Camere ad approvare al più presto la legge elettorale che regolerà i meccanismi delle prossime elezioni politiche, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sembrano essere intenzionati a trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti, partendo dal testo uscito dalla Consulta e tenendo alla base un sistema di tipo maggioritario, puntando dunque alla governabilità. Non è però dello stesso avviso l'ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che giungendo a Rho in visita a TuttoFood, ha dichiarato: "Noi siamo disponibili a ragionare su questa legge che deve avere un principio assoluto, deve portare a una maggioranza che rappresenti effettivamente la maggioranza degli elettori, mentre il sistema maggioritario, così come è stato concepito, porta al fatto e alla possibilità che una minoranza possa governare contro la maggioranza degli elettori, il che mi sembra non sia democrazia". Berlusconi, quindi, respinge l'idea del maggioritario in favore del proporzionale. "La nuova legge elettorale si deve fare e, spero, con il concorso di tutte le forze politiche perché una legge elettorale deve essere una legge che va bene per tutti. Credo che questa legislatura andrà al suo termine regolare. Ho personalmente stima del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e credo che anche al Pd non convenga interromperla prima. E tutto quello che succederà dopo dipende dalla legge elettorale".

Nel corso dell'intervista concessa a Mediaset, Berlusconi ha anche commentato le elezioni presidenziali che hanno consacrato Emmanuel Macron nuovo presidente della Repubblica francese. "La vittoria di Emmanuel Macron è una cosa buona. La Francia, tra l’altro, è il nostro più importante partner commerciale, quindi, il fatto che le merci possano continuare a passare senza vincoli di frontiera e di dazi, è una cosa senz’altro positiva anche per il nostro food. Per quanto riguarda l’Europa è un bene perché da alcune cose che Macron ha detto anche lui ha chiaro il fatto che l’Europa deve assolutamente cambiare. L’Europa della mia generazione dei padri fondatori era un faro di pace e civiltà. Oggi è un’Europa burocratica soprattutto che ha come conseguenza europei che poco la amano, qualcuno la disprezza, qualcuno vuole che finisca, qualcuno vuole addirittura uscire dall’Europa e dall’euro. La vicenda Macron ci consolida nella volontà di ricostruzione dell’Europa che è quello che diciamo da sempre".

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