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Primo morto in Europa a causa della “droga zombie”: cos’è la xilazina e quali sono le conseguenze

Un uomo inglese di 43 anni è morto dopo aver assunto la famigerata “droga degli zombie”, che sta facendo una strage in Nord America. È la prima vittima europea. Gli effetti della xilazina.
A cura di Andrea Centini
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È stato ufficialmente registrato il primo decesso in Europa a causa della cosiddetta “droga zombie”, la xilazina, un farmaco veterinario che viene sempre più impiegato dai narcotrafficanti per preparare le dosi di eroina e dell'oppioide sintetico fentanil. Queste sostanze illecite, sempre più diffuse, sono responsabili di una vera e propria ecatombe per overdose negli Stati Uniti e in Canada, con oltre 100.000 morti solo negli USA nel 2021. La prima vittima europea accertata è un uomo inglese di 43 anni di Solihull, che aveva una lunga storia di tossicodipendenza alle spalle. Il suo cadavere era stato trovato nell'abitazione privata a maggio del 2022. Sulla scena erano presenti diversi strumenti per l'assunzione di sostanze stupefacenti. Dalle analisi di rito è emersa la presenza di otto droghe nel sangue e nelle urine e di altre tre nelle urine, che l'uomo si era somministrato per via endovenosa. Fra esse è emersa anche la xilazina, che come indicato non era mai stata identificata nei casi di decessi per overdose nel Regno Unito e più in generale nel Vecchio Continente.

A descrivere il peculiare case report un team di medici e ricercatori britannici del Centre for Pharmaceutical Medicine Research – Institute of Pharmaceutical Science del King's College di Londra e del Dipartimento di Tossicologia presso l'Ospedale Birmingham Heartlands. A scovare la xilazina nei campioni biologici dell'uomo il tossicologo Alexander Lawson, che si è accorto di un'anomalia nei risultati delle analisi post mortem. Il farmaco non è incluso negli screening tossicologici nel Regno Unito e in molti altri Paesi europei, ma l'intuizione di andare a cercare la sostanza è mersa proprio alla luce della strage che si sta consumando in Nord America. Come indicato, infatti, la xilazina viene sempre più impiegata per “tagliare” l'eroina e il fentanil. In alcune aree degli USA fino al 90 percento delle dosi di eroina contiene la xilazina, come specificato in un articolo su The Conversation dalla professoressa Caroline Copeland, coautrice dello studio e docente di Medicina Farmaceutica presso il King's College di Londra. Ma cos'è esattamente la xilazina? E perché viene chiamata “droga zombie”?

Come indicato dagli autori dello studio, la xilazina è un farmaco veterinario, nello specifico un tranquillante con proprietà sedative, analgesiche e miorilassanti. Si tratta di un agonista dei recettori adrenergici alfa2 che viene utilizzato principalmente su grandi animali come bovini e cavalli, ma ha un impiego anche come emetico nei gatti e in altri mammiferi. Non è una sostanza approvata per l'uso umano. Viene aggiunta al fentanil perché questo potentissimo oppioide ha una breve durata: la xilazina “estende la sensazione di euforia che ne deriva per imitare gli effetti dell'eroina”, sottolinea la professoressa Copeland. Alla luce dei suoi effetti psicoattivi, viene utilizzata dai narcotrafficanti per tagliare l'eroina, riducendo sensibilmente i costi di produzione. Quando viene combinata con queste sostanze viene spacciata col nome di “tranq” o “tranq dope”.

Questa combinazione ha un impatto pericolosissimo sulla salute dei tossicodipendenti, che già mettono a repentaglio la propria vita con le sostanze pure. La xilazina, infatti, una volta iniettata “può causare la formazione di ferite aperte come ulcere cutanee e ascessi” e l'uso a lungo termine può determinare la diffusione di queste ferite agli arti e la morte dei tessuti (necrosi). Da queste conseguenze deriva il nome “droga degli zombie”, dato che i pazienti gravi sviluppano lesioni orribili, paragonabili a quelle della classica iconografia dei "non morti". Inoltre, come evidenziato dagli esperti, il farmaco in grado di invertire l'overdose da oppiodi – il naloxone – “non è efficace contro gli effetti sedativi della xilazina”. In pratica, il salvavita per eccellenza non funziona, e il fatto che questo farmaco veterinario sia presente in tantissime dosi di eroina preoccupa enormemente gli operatori sanitari. Tra le altre complicazioni legate alla xilazina vi sono problemi cardiovascolari, renali, polmonari, epatici e altri ancora.

I medici che hanno condotto i test sui campioni della vittima inglese hanno concluso che l'uomo è deceduto per un mix letale composto da più sostanze stupefacenti: eroina, xilazina, cocaina e fentanil. I dettagli del case report “The first drug-related death associated with xylazine use in the UK and Europe” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Forensic and Legal Medicine.

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