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In Siria pronti all’arrivo di 300 osservatori, ma le violenze non cessano

Secondo quanto si apprende dal Palazzo di Vetro arriveranno in Siria 300 osservatori col compito di supervisionare il rispetto del cessate il fuoco in vigore dal 12 aprile. Intanto, però, il sangue di civili e soldati continua a scorrere.
A cura di Susanna Picone
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Secondo quanto si apprende dal Palazzo di Vetro arriveranno in Siria 300 osservatori col compito di supervisionare il rispetto del cessate il fuoco in vigore dal 12 aprile. Intanto, però, il sangue di civili e soldati continua a scorrere.

È sempre tragica la situazione in Siria ormai da oltre 13 mesi teatro di morti e violenze con le forze del regime di Assad che reprimono pesantemente quelle dell’opposizione. Una situazione tale che ha spinto il Segretario generale delle Nazioni Unite a dare il suo placet al dispiegamento di 300 osservatori che arriveranno in Siria nel corso della prossima settimana: questi avranno il compito di supervisionare il rispetto del cessate il fuoco nel Paese previsto dal piano di pace concordato dal regime di Bashar el Assad e dall’inviato Kofi Annan, cessate il fuoco tutt’altro che rispettato dal regime siriano. Dal 12 aprile, infatti, data di entrata in vigore dello stesso, si sono contate diverse decine di vittime.

Oggi almeno 28 morti – Intanto nel Paese le violenze continuano, l’opposizione denuncia l’assassinio di almeno 28 persone, tra civili e soldati, da parte delle forze del regime, violenze avvenute sotto gli occhi degli osservatori Onu già in Siria. Nel corso dell’ultimo weekend, infatti, gli osservatori hanno visitato le città di Hama e Homs, tra le più colpite degli ultimi mesi, mentre oggi toccava alla regione di Damasco. Il loro compito, ha riferito il portavoce Neeraj Singh, prosegue con visite giornaliere durante le quali vengono stabiliti contatti con tutte le parti mentre si prepara il terreno per la missione di supervisione approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu. Diversi attivisti siriani hanno però denunciato il lavoro degli osservatori dicendo che vi sarebbe stato un rifiuto da parte loro “di recarsi in un posto a meno di un chilometro per vedere i carri armati nascosti dal regime”.

La Casa Bianca annuncia sanzioni a chi fornisce tecnologia a Siria e Iran – Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha intanto annunciato oggi sanzioni contro coloro che forniscono alla Siria (e all’Iran) tecnologie, cellulari o internet, per monitorare i cittadini siriani “sottoposti a violenze indicibili” dal regime di Assad. L’iniziativa americana è stata annunciata dal presidente nel corso di una visita all’Holocaust Memorial Museum di Washington, la Casa Bianca aveva già detto che, a tal riguardo, Obama aveva firmato un ordine esecutivo col quale vengono congelati i beni di coloro che hanno contribuito a fornire questo tipo di tecnologia a Teheran e Damasco.

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