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Il nonno si suicida col nipotino gravemente malato. “Erano abbracciati”

Dramma a Lendinara, in provincia di Rovigo. Un uomo di 73 anni e suo nipote di 5 sono morti nelle acque del fiume Adigetto. Stando alle prime ricostruzioni i due corpi sono stati ritrovati abbracciati e l’ipotesi è quella di un omicidio-suicidio: il piccolo, infatti, era gravemente malato.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ una tragedia che lascia senza parole quella avvenuta a Lendinara, in provincia di Rovigo. Un nonno di 73 anni e suo nipote di 5 sono stati trovati morti nelle acque del fiume Adigetto. L’anziano, disperato per le condizioni del piccolo, che soffre di una malattia genetica rara, la sindrome di Angelman, avrebbe deciso di farla finita, gettandosi nel fiume, tenendolo abbracciato sott’acqua. A fare la tragica scoperta è stato lo zio del bambino, un poliziotto che, dopo aver fatto jogging, avrebbe dovuto dare il cambio al nonno del bimbo. I genitori lo avevano infatti affidato ai genitori Lendinara per andare ad un convegno, che si teneva a Perugia, proprio sulla malattia genetica che aveva colpito il figlioletto fin dalla nascita. Lungo la strada, mentre correva, ha prima notato la carrozzina abbandonata. Così si è messo a cercare i due lungo il fiume, trovando loro i cadaveri poco distante. A quel punto non ha potuto far altro che lanciare l’allarme. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco per portare a riva i due corpi, i carabinieri per le indagini di rito e raccogliere le testimonianze e il Pm di turno della Procura di Rovigo, Monica Bombara.

La malattia di cui soffriva il nipotino dell'uomo

Il bimbo soffriva della sindrome di Angelman,una malattia genetica assai rara che è stata riscontrata per la prima volta dal pediatra britannico Harry Angelman nel 1965, in tre piccoli pazienti. È provocata da una mutazione cromosomica che consiste nella mancanza di una parte di un cromosoma materno. I sintomi sono epilessia, ritardo mentale grave, ipotonia, difficoltà nel linguaggio, anomalie fisiche del viso, una postura tipica che viene definita "a marionetta" e facilità al riso. Le cure sono centrate soprattutto sulla riabilitazione fisioterapica e psicomotoria, per consentire una forma di recupero, seppur parziale.

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