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Guerra in Libia, il comando passa alla Nato. Blocco alle forniture di petrolio e gas

Sarò la Nato a dirigere le operazioni militare in Libia nell’ambito della missione “Odissea all’Alba”. Il Consiglio europeo di Bruxelles e l’Alleanza atlantica approvano il passaggio di poteri.
A cura di Alessio Viscardi
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Riunione del Consiglio europeo di Bruxelles e accordo dell'Alleanza atlantica sulla guerra in Libia: la responsabilità dell'operazione militare “Odissea all'Alba” passa nelle mani della Nato. Nel testo adottato a Bruxelles, si legge che l'intervento militare ha contribuito a salvare vite umane e che l'obiettivo rimane quello di mettere al sicuro dalla minaccia di attacchi la popolazione civile nell'espletamento della risoluzione Onu 1973. Per il governo di Muammar Gheddafi sembra giunta la fine a causa del possibile blocco delle forniture di petrolio e derivati, nonché gas, ai paesi occidentali. Una sorta di embargo alla rovescia che potrebbe mettere in ginocchio il regime del colonnello.

Tra un paio di giorni, il ruolo della Nato nel conflitto in Libia potrebbe anche diventare più importante. Non soltanto un controllo amministrativo, ma anche la direzione delle operazioni per far rispettare la No Fly Zone sui cieli della Libia. Il segretario generale dell'Alleanza, Ander Fogh Rasmussen, sottolinea che il controllo Nato sulle operazioni militari non sarà completo, perché i raid sul suolo libico continueranno a essere diretti dalla “coalizione dei volenterosi” con il comando Usa, Gran Bretagna e Francia.

Hilary Clinton, il segretario di Stato americano, ha giudicato il trasferimento di poteri alla Nato – seppur limitato – in modo positivo. Ma nelle intenzioni di Usa e Italia c'è il passaggio totale della gestione delle operazioni militari in Libia sotto l'egida della Nato, però la Francia non è intenzionata a cedere su questo punto. Secondo il presidente Sarkozy, soltanto il comando operativo e tecnico potrà essere diretto dall'Alleanza, mentre il coordinamento politico dovrà rimanere prerogativa della coalizione.

È una settimana che i paesi Occidentali sono entrati ufficialmente in guerra con la Libia con il bombardamento delle postazioni militari al suolo. Sulla capitale Tripoli si sono ripetuti raid notturni e la contraerea ha ripreso a sparare. Colpita da missili anche Bab al-Aziziya, la zona dove è eretta la caserma militare che funge da residenza per il colonnello Muammar Gheddafi. Il vice ministro degli Esteri della Libia, Khaled Kaim, ha affermato che la No Fly Zone è stata rispettata dal governo di Gheddafi, ma ieri un caccia libico è stato distrutto dai velivoli francesi dopo la sua violazione.

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