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Golpe in Burkina Faso: 30 morti, Parlamento in fiamme

Caos e scontri in Burkina Faso, dove è in atto una rivolta popolare contro il regime del presidente. L’esercito ha annunciato lo scioglimento del governo e dell’Assemblea nazionale, l’entrata in vigore di un coprifuoco e l’istituzione di un organo di transizione.
A cura di Susanna Picone
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Sono almeno una trentina le persone rimaste uccise nelle ultime ore e un centinaio quelle rimaste ferite negli scontri in corso in Burkina Faso, dove è in atto una grande rivolta popolare contro il regime del presidente Blaise Compaoré. L'esercito ha annunciato lo scioglimento del governo e dell'Assemblea nazionale e ha imposto il coprifuoco notturno “su tutto il territorio dalle 19 alle 6” per “preservare la sicurezza delle persone e dei beni”. I militari del Burkina Faso hanno inoltre annunciato un nuovo organo di transizione. L'annuncio è stato dato con una conferenza stampa, al termine di una giornata di scontri provocati dalle contestazioni al presidente Blaise Compaoré. Il potere esecutivo e quello legislativo saranno assunti da un organo di transizione, con l'obiettivo di un ritorno all'ordine costituzionale in un periodo di dodici mesi.

L’opposizione in Burkina Faso: “È colpo di Stato”

La rinuncia al potere del presidente Compaoré è una richiesta “non negoziabile”, ha detto Benewendé Sankara, portavoce dell'opposizione in Burkina Faso: “Compaoré ci ha ingannati tutti per 27 anni, sta ancora cercando di ingannarci, di ingannare la gente”. Sankara ha perciò aggiunto: “È da tanto che chiediamo le sue dimissioni: una richiesta che non è negoziabile”. Sankara ha definito la presa del potere dei militari in Burkina Faso un colpo di Stato, termine che finora nessun leader in campo aveva usato. In un incontro con il capo di stato maggiore dell'esercito Nabèrè Honorè Traorè, l'opposizione gli ha chiesto “di agire negli interessi del popolo”. Ma – ha detto Sankara – “il capo di stato maggiore ha fatto un colpo di Stato”. Tutto questo è avvenuto dopo che migliaia di persone avevano assalito e incendiato alcuni settori del Parlamento, dove era in corso la votazione dell'emendamento per la modifica costituzionale che avrebbe permesso al presidente Compaoré di ricandidarsi. I manifestanti hanno anche occupato la tv di Stato.

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