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Festival dei Due Mondi: teatro, danza e musica, le anticipazioni di Spoleto 2016

Dal 24 giugno al 10 luglio torna il Festival dei Due Mondi di Spoleto: 17 giorni di spettacoli con oltre 50 titoli in programma, fra opera, musica, danza, teatro e mostre d’arte. Si inizia con Mozart, per poi proseguire con Tim Robbins per il teatro e la Carmen per la danza, fino alla grande chiusura con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
A cura di Federica D'Alfonso
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L'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta da Antonio Pappano
L'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta da Antonio Pappano

Dal 24 giugno al 10 luglio torna il Festival dei Due Mondi di Spoleto: il consueto appuntamento estivo, giunto quest’anno alla sua 59° edizione, prevede 17 giorni di spettacoli, con oltre 50 titoli nel ricco programma. Opera, musica, danza, teatro e mostre d’arte, per un palco a tutto tondo come vuole la migliore tradizione del Festival, che fin dal 1958 riunisce in un unico appuntamento i più svariati linguaggi e delle più importanti esperienze cinematografiche, musicali e teatrali di sempre. L'idea del fondatore, il compositore Gian Carlo Menotti, fu quella di aprire uno spazio per favorire l'incontro tra due culture e due mondi artistici in molti aspetti radicalmente diversi: quello americano e quello europeo, celebrando al tempo stesso l'arte in tutte le sue forme. Così, dopo quasi sessant'anni, il Festival dei Due Mondi si riconferma un appuntamento imperdibile nella stagione, come ha spiegato Giorgio Ferrara, al suo nono anno di direzione artistica del Festival: "Nel moltiplicarsi dei mondi e delle nuove genti, risuona dalle antiche profondità di un tempo pur sempre giovane, il richiamo del Bello, dell’Intelligenza e dell’Arte. Che è anche comandamento a non vacillare nella loro difesa".

L’apertura, con Mozart

Il Festival dei Due Mondi apre con "Le nozze di Figaro" di Mozart, nel week end fra 24 e 26 giugno. Un allestimento del tutto particolare, quello prodotto per Spoleto 59, con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini fondata da Riccardo Muti diretta da James Conlon.

Una presenza importante, quella di Conlon, che aprirà il Festival riportano sulle scene una delle opere più famose del repertorio mozartiano: dal suo debutto nel 1974 con la New York Philharmonic, nell’arco della sua carriera Conlon ha diretto in quasi tutto il Nord America e in tutte le capitali europee della musica. Attualmente è Direttore Musicale della Los Angeles Opera, del Ravinia Festival, sede estiva della Chicago Symphony Orchestra, e del Cincinnati May Festival, il più antico festival di musica corale degli Stati Uniti.

Appuntamenti con musica, teatro e danza

Carmen (foto Enzo Cositore)
Carmen (foto Enzo Cositore)

La musica continuerà ad avere importanza fondamentale per tutta la durata del Festival: dal 26 giugno al 10 luglio, per tre week end consecutivi, i musicisti della Scuola di Musica di Fiesole presenteranno un ampio programma tratto dal repertorio cameristico internazionale, con musiche di Beethoven, Schubert, Liszt, Scarlatti, Debussy, Brahms, Mozart, Massenet, Chopin, Ravel, Bach e Zemlinsky, fra gli altri.

Ma anche il teatro non sarà da meno: a partire dall’atteso ritorno di Tim Robbins, che torna a Spoleto con la sua “The Actor’s Gang” con due spettacoli imperdibili. Si tratta di “1984”, la famosa opera di George Orwell, riletta dalla genialità unica dell’attore e regista statunitense, il 30 giugno e dal 1° al 3 luglio, e di “Harlequino: on to freedom”, dal 6 al 10 luglio.

Il programma per la danza non è meno interessante: il 25 giugno sarà il turno della Carmen, con Eleonora Abbagnato e la regia e la coreografia di Amedeo Amodio. Dal 7 al 9 luglio, in occasione del 400° anniversario dalla morte di William Shakespeare, toccherà a “Romeo e Giulietta”, altro grande classico del balletto ideato da Youri Vàmos nel 1997, che trasporta il dramma dei due amanti negli anni Venti.

La chiusura, con sir Antonio Pappano

Schönberg, Gershwin e Lehár chiuderanno invece in bellezza il programma del Due Mondi, il 10 luglio. Un accostamento inedito, soprattutto per quanto riguarda la dodecafonia di Schönberg e l’autore della famosissima Rapsody in Blue, Gershwin: un accostamento che ribadisce la finalità ultima del Festival, quello di portare su un unico palco esperienze diverse ma, a ben vedere, complementari. A dirigere l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il maestro Antonio Pappano e Stefano Bollani.

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