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USA: “Nessun ritiro dalla Siria, l’ordine di Trump riguarda 50-100 uomini”

La precisazione arrivata da un funzionario dell’amministrazione Trump. “Non c’è nessuna luce verde nei confronti della Turchia per un massacro dei curdi. Dire questo è da irresponsabili”, ha aggiunto. Il presidente Usa aveva detto che è “tempo di riportare a casa nostri soldati…”
A cura di Biagio Chiariello
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Non ci sarà nessun ritiro delle truppe Usa dalla Siria. La conferma è di un portavoce dell'amministrazione Trump è arrivata al culmine di giornata abbastanza convulsa per la Casa Bianca: prima l’annuncio che “la Turchia procederà presto con la sua operazione pianificata a lungo nel Nord della Siria”, poi, nella nottata italiana tra lunedì 7 e martedì 8 ottobre, un funzionario vicino allo Studio Ovale ha spiegato ai giornalisti che “non c’è alcuna luce verde nei confronti della Turchia perché vengano massacrati i curdi. Dire questo è da irresponsabili”. Il punto è che chi “ha detto questo” è il presidente degli Stati Uniti. Le azioni da lui decise “ sono solo mirate a proteggere i nostri soldati”, ha aggiunto.

Il ritiro nel concreto dovrebbe riguardare solo 50 o al massimo 100 uomini delle forze speciali impiegate attualmente sul fronte siriano. Poco prima era state queste le parole di Donald Trump. “Ho grande rispetto per le opinioni degli altri e capisco le preoccupazioni. Ma ho fatto campagna per riportare i nostri soldati a casa ed è passato molto tempo. È tempo di farlo”, ha detto il leader Usa rispondendo alle critiche arrivate da molti suoi alleati per la decisione sulla Siria. “Il Califfato è stato sconfitto al 100%”, ha concluso.

Ma sul numero 1 della Casa Bianca sono arrivate critiche pesantissime e, soprattutto, sia democratici sia da repubblicani. C’è che chi come il senatore repubblicano Mitt Romney parla di “tradimento”. La Speaker Nancy Pelosi, invita il presidente a “capovolgere questa decisione pericolosa”. Il leader dei conservatori al Senato, Mitch McConnell ha detto che “saranno avvantaggiati solo Russia e Iran”. Così a metà giornata il Presidente USA ha provato a frentare le polemiche: “Se la Turchia farà qualcosa che, nella mia grande e inarrivabile saggezza, considererò oltre i limiti, allora distruggerò l’economia turca (l’ho già fatto)” ha scritto su Twitter. In serata ha aggiunto: “Saranno guai per la Turchia se verranno toccate le forze americane” e ancora: “Io non sto con nessuno”, cioè né con i curdi né con Erdogan.

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