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“Un anziano con scarsa memoria”: il report sui documenti segreti che “assolve” (ma fa arrabbiare) Biden 

“La mia memoria è a posto”, ha detto Biden dopo la pubblicazione del rapporto del procuratore speciale Robert Hur sulla gestione delle carte classificate quando era numero due di Obama. Il procuratore sostiene che il presidente conservò e divulgò volontariamente materiali altamente classificati, ma non va incriminato.
A cura di Susanna Picone
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Secondo il procuratore speciale Robert Hur, il presidente americano Joe Biden conservò e divulgò volontariamente materiali altamente classificati quando era il numero due di Obama, inclusi documenti sulla politica militare ed estera in Afghanistan e altre diverse questioni sensibili di sicurezza nazionale.

Il procuratore, pur criticando la gestione dei documenti da parte dell’attuale inquilino della Casa Bianca, ritiene che però non debba essere incriminato. Il rapporto del procuratore Hur su Joe Biden, lungo ben oltre 300 pagine, è stato pubblicato giovedì e riconosce che Biden si appropriò "deliberatamente" di documenti classificati. Al tempo stesso stabilisce che il caso non meriti la formulazione di atti d'accusa nei confronti di Biden, che viene definito "un anziano ben intenzionato che soffre di problemi di memoria".

Nel suo rapporto Hur fa riferimento anche a Donald Trump sostenendo che l’attuale presidente ha cooperato con le indagini sin dall’inizio, mentre Trump, incriminato per le carte segrete tenute a Mar-a-Lago, aveva rifiutato di restituirle per mesi. Da parte sua Trump ha subito parlato di doppio standard: "Il caso di Biden è cento volte diverso e più grave del mio", ha attaccato.

Biden ha replicato durante una conferenza stampa dicendo di non aver mai diffuso informazioni classificate: "Non ho mai diffuso informazioni classificate. Avrei dovuto prestare più attenzione a come quei documenti venivano gestiti, anche se non ho infranto la legge", ha detto. Secondo il procuratore speciale, ha proseguito il Presidente, "io non ho commesso nessun crimine con le carte classificate. Non solo io ho collaborato con la giustizia, deponendo per cinque ore in due giorni, l'8 e il 9 ottobre, all'indomani dell'attacco di Hamas contro Israele, quindi nel bel mezzo di una crisi internazionale".

E si è difeso anche sui presunti problemi di memoria: "La mia memoria è a posto, guardate quello che ho fatto da quando sono presidente", ha detto rispondendo a una domanda sulle sue chiacchierate "perdite di memoria". "Ho una cattiva memoria perché ti ho fatto fare la domanda”, ha aggiunto scherzando con un giornalista.

Biden ha anche attaccato il procuratore che nel rapporto ha messo in dubbio la sua memoria sostenendo che non ricordasse nemmeno la data della morte del figlio Beau. "Come ha osato?", ha dichiarato il presidente visibilmente scosso. "Ricordo ogni minuto, ogni istante di quel giorno".

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