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Uccisa e violentata da un amico dopo la discoteca, l’autopsia rivela: “Justine è stata strangolata”

I risultati dell’autopsia effettuata sul corpo di Justine Vayrac, 20enne francese violentata e uccisa da un amico, hanno rivelato che la giovane è deceduta per strangolamento dopo essere stata picchiata.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Facebook.
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Justine Vayrac è morta per strangolamento. È quanto è emerso dall'autopsia effettuata sul corpo della mamma 20enne di Brive, trovato senza vita lo scorso 27 ottobre, quattro giorni dopo essere scomparsa insieme ad un amico che aveva incontrato in discoteca. Il ragazzo, Lucas L, agricoltore di 21 anni, dopo essere stato fermato, ha poi confessato l'omicidio e indicato il luogo dove aveva sepolto il cadavere.

I risultati degli esami sono stati resi noti questa mattina dalla stampa francese, anche se devono ancora essere confermati dalla procura di Limoges che sta seguendo il caso: prima che venisse strangolata, la giovane, mamma di un bimbo di 2 anni e mezzo, pare sia stata anche picchiata. Il che contraddice la versione data agli inquirenti dal killer, che ha raccontato di aver colpito una sola volta la ragazza con un pugno dopo aver avuto con lei un rapporto sessuale consensuale.

Inoltre, secondo i primi accertamenti, la vittima è stata colpita più volte, anche con un oggetto contundente.

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Tuttavia, mancano ancora gli esiti degli esami tossicologici che pure sono stati condotti per verificare se Justine sia stata anche drogata la sera del delitto.

I due giovani si erano incontrati all'uscita della discoteca "La Charrette", a Brive-la-Gaillarde, tra il 22 e il 23 ottobre scorsi. La ragazza, che durante la serata non si era sentita bene ed aveva accusato un po' di nausea, aveva chiesto ad un suo amico, Theo, di accompagnarla all'ingresso del locale dove ha trovato Lucas, che si è proposto di accompagnarla a casa. "Non preoccuparti, mi prenderò cura di lei. Puoi tornare dentro", ha detto l'assassino all'altro ragazzo, come ha raccontato quest'ultimo a Le Figaro.

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È stato proprio Theo, con la sua testimonianza, a far stringere il cerchio dei sospetti intorno a Lucas, che ha infine confessato il delitto. Il ragazzo resta in custodia cautelare.

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