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Siria, duro attacco ad Homs: 24 morti

Prima il bombardamento mattutino poi l’attacco di terra. Tra i civili sono 17 le vittime. Il regime non risparmia dai suoi attacchi nemmeno i cimiteri e corpi vengono sotterrati nei giardini.
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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Ennesimo attacco del regime siriano nella cittadina di Homs. Il bilancio è ancora una volta drammatico: 23 morti, 17 dei quali civili. A comunicare il numero delle vittime è stato l'Osservatorio siriano dei diritti umani. Secondo gli attivisti le prime vittime sono rimaste uccise sotto il bombardamento mattutino che da cinque giorni è diventato una vera e propria costante. Sei le vittime dell'attacco missilistico che è poi continuato con le forze di terra provocando durissimi scontri con l'esercito di disertori. Una situazione drammatica nella cittadina epicentro della rivoluzione che il regime tiene sotto attacco ininterrottamente dallo scorso 4 febbraio.

«La situazione è tragica – afferma Hadi Abdallah, militante del “Consiglio della rivoluzione di Homs” segnalando che la gente è – barricata nei rifugi e i morti vengono sepolti da una settimana nei giardini poiché anche i cimiteri e le tombe sono prese di mira».Una presa di coscienza da parte del regime del fallimento dell'Onu e della Lega Araba di applicare sanzioni concrete che è sfociata in attacchi sempre più convinti. E' questa l'analisi che viene avanzata da più voci. Su tutte l'alto Commissariato dell'Onu ai diritti umani che per bocca di Navi Pillay ha parlato di un vero e proprio massacro, accusando il regime di Damasco chiaramente di «crimini contro l'umanità». A dimostrarlo sono i numeri della repressione che da un anno è stata messa in atto dal regime di Assad.

Le cifre parlano di almeno 6.000 morti dall'inizio della repressione che testimoniano una vera e propria carneficina. A poco serve la lettera di protesta inviato dal ministero degli Esteri siriano proprio al commissariato dell'Onu respingendo le accuse di crimini contro l'umanità e appellandosi ancora ad una fantomatica risposta ad attacchi terroristici. La comunità internazionale intanto continua a valutare tutte le opzioni tra cui quella proposta dalla Lega Araba dopo il vertice di domenica: una tregua temporanea che dia un momento di pace alle popolazioni colpite. La Francia si è detta possibilista su questa soluzione anche se non esclude addirittura l'ipotesi dell'intervento dei caschi blu. La cancelliera tedesca Angela Merkel preme invece per comminare delle sanzioni al regime. Di contro qualsiasi proposta del Consiglio di Sicurezza dell'Onu viene ostacolata da Russia e Cina che sono intransigenti su qualsiasi intervento contro l'alleato siriano.

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