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Sfiorata la collisione in volo tra due Boeing di Ryanair: l’inchiesta choc in Spagna

L’episodio risale al 2018 ma a ricostruire cosa è accaduto quel 2 ottobre di due anni fa è stata ora la relazione tecnica stilata dalla commissione spagnola di indagine per gli incidenti nell’aviazione civile. I due velivoli hanno violato i limiti di distanza imposti dall’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea volando a una distanza ravvicinata tra loro.
A cura di Antonio Palma
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Due aerei passeggeri che seguono la stessa rotta e alla stessa altezza, due controllori di volo distratti e indecisi sul da farsi e un software malfunzionante che non segnala pericoli imminenti, sono gli ingredienti di quella che poteva essere una delle peggiori tragedie del volo commerciale in Europa e che solo per un soffio è stata sfiorata. L’episodio risale al 2018 ma a ricostruire cosa è accaduto quel 2 ottobre di due anni fa è stata ora la relazione tecnica stilata dalla commissione spagnola di indagine per gli incidenti nell’aviazione civile.

Ad essere coinvolti due Boeing 737 di Ryanair che hanno sfiorano la collisione in volo a 34mila  piedi di altezza nel nord della Spagna. Uno era partito dall'aeroporto di Santiago di Compostela in direzione di Palma di Maiorca con 184 persone a bordo, l’altro era decollato da Siviglia con 160 passeggeri diretti a Tolosa, in Francia. Secondo gli investigatori spagnoli, entrambi gli aerei Ryanair erano controllati dalla torre di controllo di Madrid ma poi uno dei due era stato affidato al controllore dell’area di Saragozza. Da quel momento una serie di errori e valutazioni sbagliate hanno portato i due aerei a proseguire lungo la tessa rotta e quasi a scontrarsi.

Nessuno dei due controllori infatti si era accorto di nulla e solo quando u loro collega di Tolosa li ha avertiti si sono messi in azione. La loro riposta però ha complicato la situazione perché entrambi, non riuscendo a capirsi hanno fatto abbassare di quota i loro rispettivi aerei di pertinenza ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato. Il problema è stato ulteriormente aggravato dal fatto che l'avviso di allerta per conflitto di rotta non ha funzionato nelle torri di controllo per un software malfunzionante.

Fortunatamente a risolvere il tutto ci ha pensato il software di bordo dei velivoli che ha segnalato la possibile collisione spingendo i piloti a contattare la torre di control per cambiare rotta. A quel punto però i due velivoli avevano già violato i limiti di distanza imposti dall'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea volando a una distanza di 4.200 metri in orizzontale e a 102 metri in verticale.

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