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Raid in Siria, nuove accuse tra Russia e USA: “Colpiti ribelli addestrati dalla Cia”

Secondo giorno di raid russi in Siria. L’opposizione siriana attacca il Cremlino: “I raid hanno già ucciso 36 civili”.
A cura di Susanna Picone
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16.25 – Botta e risposta tra la Russia e gli Usa sull'intervento militare in Siria. Mentre il senatore repubblicano ed ex candidato alla Casa Bianca John McCain, accusa Mosca di aver messo nel mirino "reclute dell'Esercito siriano libero che sono state armate e addestrate dalla Cia", il ministro degli Esteri di mosca, Sergei Lavrov, rigetta le accuse dei funzionari della Difesa americana, secondo cui la Russia colpisce le basi dei ribelli e non quelle dell'Isis, e lancia una frecciata proprio agli Stati Uniti. "I nostri jet hanno come obiettivo la sconfitta dei terroristi dello Stato islamico. Si è cominciato a dire che sono stati feriti alcuni civili in queste incursioni. Queste voci sono infondate. Prestiamo molta attenzione al fatto che questi raid siano estremamente precisi e che i bersagli siano esclusivamente postazioni, equipaggiamenti e armi dei gruppi terroristici" ha dichiarato nifatti Lavrov, aggiungendo: "Il governo siriano ha chiesto sostegno militare contro l'Isis alla Russia e non alla coalizione guidata dagli Usa. Quindi non è esatta l'affermazione di John Kerry secondo cui questa coalizione sta operando in stretta conformità con la Carta dell'Onu". Intanto secondo fonti libanesi, proprio grazie all'aiuto della Russia ma anche di soldati iraniani, Assad sarebbe pronto a scatenare una massiccia offensiva di terra contro i ribelli nel nord del Paese.

Ore 13.10 – Nuovi raid aerei russi. Secondo quanto riporta la Bbc online che cita la tv libanese al-Mayadeen la Russia ha lanciato per il secondo giorno nuovi raid aerei in Siria. Intanto il ministro degli Esteri Lavrov ha negato che gli attacchi siano stati diretti contro obiettivi diversi da quelli dell'Isis. Lo scrive Interfax precisando che Lavrov ha detto a New York di aver spiegato a Kerry che “le voci secondo cui i bersagli di questi raid sarebbero obiettivi non Isis sono infondate”.

Gli Stati Uniti e la Russia realizzeranno al più presto una serie di colloqui tra comandi militari riguardo ai bombardamenti che stanno effettuando in Siria. È quanto emerso dal faccia a faccia a New York tra il segretario di Stato Usa, John Kerry, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Lavrov ha spiegato che l’accordo ha l'obiettivo di “evitare incidenti insensati”. “Faremo di tutto per evitare incidenti non voluti e siamo d’accordo sulla necessità di avviare un processo politico che porti a una Siria democratica e unita”, ha dichiarato il ministro russo dopo l’incontro. Secondo il segretario Kerry, che ha ribadito le “preoccupazioni” degli Usa riguardo agli obiettivi dell'intervento russo in Siria, “è imperativo trovare una soluzione per evitare una escalation al di fuori del controllo di tutti”. “Concordiamo sul fatto che abbiamo molto lavoro da fare”, ha aggiunto Kerry.

Opposizione siriana: 36 civili uccisi nei raid – Secondo il segretario alla Difesa americano, Ash Carter, la Russia – che “probabilmente” ha colpito zone dove non è presente l’Isis – deve fermare la sua aggressione in Siria. Anche l'opposizione siriana ha attaccato il Cremlino denunciando che i raid aerei hanno già ucciso 36 civili. Il presidente della Coalizione Nazionale Siriana, Khaled Khoja, a margine dell'Assemblea Generale Onu ha detto anche che “La Russia non ha intenzione di combattere l'Isis, ma di prolungare la vita al presidente siriano Bashar al Assad”. Preoccupazione per l’intervento della Russia in Siria è stata espressa anche dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. In particolare, la preoccupazione riguarda la mancanza di coordinamento tra Mosca e la coalizione internazionale a guida Usa. Il portavoce di Putin Dmitri Peskov ha dichiarato, rispondendo alla domanda se Mosca classifica alcuni movimenti di opposizione siriana come “terroristi” dicendo che “l’aviazione russa in Siria sta fornendo sostegno alle forze armate siriane, che stanno combattendo contro l'Isis e altri gruppi terroristici ed estremisti”.

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