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Proteste Iran, ragazza canta “Bella ciao” in persiano in memoria di Mahsa Amini: “Inno alla libertà”

Il video diffuso sui social network della ragazza iraniana che canta Bella ciao in memoria di Mahsa Amini, la 22enne uccisa perché portava male il velo: “Inno alla libertà contro ogni abuso e sopruso”.
A cura di Ida Artiaco
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Di lei si sa poco o nulla ma la sua performance è diventata virale su Twitter, facendo il giro del mondo.

Stiamo parlando del video che mostra una ragazza iraniana intonare in lingua persiana la canzone "Bella ciao" in onore di Mahsa Amini, la 22enne che sarebbe stata uccisa perché, secondo la Pattuglia di guida della Repubblica islamica dell'Iran, una squadra speciale di polizia incaricata dell'applicazione pubblica delle norme islamiche, chiamata la "polizia morale", che l'aveva arrestata, indossava male l'hijab.

"Questa giovane ragazza iraniana sta cantando Bella ciao in lingua persiana, come gesto di supporto alle proteste seguite all'uccisione di Mahsa Amini", scrive l'account che ha lanciato il video, ricondiviso centinaia di volte.

Bella ciao era da giorni al centro delle polemiche dopo che Laura Pausini si era rifiutata di cantarla durante un programma televisivo in Spagna perché "troppo politica". Nelle ultime ore, postando il video della ragazza iraniana, molti hanno sottolineato come si tratti di un inno alla libertà "contro ogni abuso e sopruso", che non ha colore politico.

Il video della ragazza si inserisce nell'ondata di proteste che sono scoppiate a Teheran e in altre città iraniane dopo la morte di Mahsa Amini.

È salito intanto a 35 il numero dei morti nel corso delle manifestazioni di piazza, represse dalla polizia, mentre il ministro dell’Interno Ahmad Vahidi ha detto di "attendere il rapporto finale del team medico" che esegue l’autopsia per confermare o meno che la morte della giovane sia stata causata da un pestaggio ad opera degli agenti di polizia.

Vahidi ha anche accusato i manifestanti di seguire "gli Stati Uniti e i Paesi europei e i controrivoluzionari con il fine di creare disordine e distruzione nel Paese".

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