Malta, primo Paese in UE a legalizzare la cannabis per uso personale
Da questa settimana Malta, verosimilmente, diventerà il primo Paese europeo a legalizzare la coltivazione e il possesso di cannabis per uso personale. Domani, 14 dicembre, ci sarà la votazione in Parlamento e il provvedimento dovrebbe tradursi in legge entro venerdì, scrive il Guardian. Se tutto dovesse andare come previsto – e dopo un lungo iter legislativo – il più piccolo dei Paesi europei porterà al palo Lussemburgo che – fino a oggi – era in pole position in materia. "Martedì è previsto il voto favorevole alla legge che sarà seguito dalla firma sul testo da parte del presidente per essere approvata entro il fine settimana" ha detto al quotidiano inglese Owen Bonnici, il ministro maltese responsabile della legge.
Cambiato approccio verso i consumatori di cannabis
Nello specifico sarà legale il possesso fino a sette grammi del farmaco per le persone di età pari o superiore a 18 anni e sarò consentito coltivare fino a quattro piante di cannabis in casa, con un massimo di 50 g di prodotto essiccato conservabile. Eventuali effrazioni saranno punite con multe, ma non vi saranno strascichi sulla fedina penale. “L’approccio duro contro i consumatori di cannabis era sproporzionato, ingiusto e stava causando molta sofferenza alle persone che conducono una vita esemplare. Ma il fatto che facciano uso personale della cannabis li sta mettendo nelle fauci della criminalità” ha sottolineato Bonnici.
La situazione in Europa. E in Italia
Il cambio di approccio di alcuni governi europei fa seguito alla decisione dell'ONU dello scorso dicembre di rimuovere la cannabis dall’elenco delle droghe considerate come potenzialmente dannose e pericolose. Oltre al già citato Lussemburgo, la Germania ha recentemente annunciato una mossa per stabilire un mercato regolamentato, mentre nei Paesi Bassi l'uso della cannabis è di fatto illegale, ma il possesso e l'acquisto non vengono perseguiti in diversi casi. In Italia è previsto un referendum, mentre Canada, Messico e 18 Stati Usa hanno già varato una legislazione simile. Molto contrario, invece, il governo del Regno Unito che continua con la propria politica di tolleranza zero.