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Libia, al via la conferenza di Berlino: ecco i sei punti per la pace tra Sarraj e Haftar

Il cessate il fuoco, l’embargo sulle armi, la ripresa del processo politico per arrivare a un governo unificato, riforme nel campo della sicurezza, riforme economiche, rispetto dei diritti umani: ecco i sei punti che compongono le conclusioni del documento che sarà varato dalla conferenza di Berlino sulla Libia.
A cura di Susanna Picone
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Al via la conferenza di Berlino, summit per discutere della crisi in Libia. I lavori saranno preceduti da una serie di bilaterali per limare i dettagli dell’accordo. La conferenza di Berlino punta ad avviare il processo di pace che dovrebbe portare a una soluzione negoziale del conflitto. Sarebbe confermato l’arrivo di Fayez Al-Serraj, presidente del consiglio presidenziale, e si attende anche il generale Khalifa Haftar, leader dell’esercito nazionale libico. Per l’Italia ci sono il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il governo italiano chiede che "tacciano le armi e la diplomazia riprenda il proprio lavoro". A Berlino è presente anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha definito l’incontro “una tappa importante per cementare il cessate il fuoco e trovare una soluzione politica”. A creare tensione alla vigilia è arrivata la chiusura dei terminal petroliferi del golfo della Sirte dietro ordine di Haftar.

La dichiarazione finale della Conferenza di Berlino sulla Libia si compone di sei punti. Questi gli obiettivi contenuti nella bozza, dal cessate il fuoco all'embargo sulle armi, la ripresa del processo politico per arrivare a un governo unificato, fino al rispetto dei diritti umani.

  1. Stop ai movimenti militari: Il testo chiede "una tregua attuata da tutte le parti interessate" e "passi credibili verso lo smantellamento di tutti i gruppi armati e delle milizie". Previsto un ruolo dell'Onu con "l'istituzione immediata di comitati tecnici per monitorare e verificare l'attuazione del cessate il fuoco". La bozza chiede anche "la cessazione di tutti i movimenti militari da parte o in supporto diretto delle fazioni in conflitto".
  2. Embargo sulle armi e sanzioni: "Chiediamo a tutti gli attori di applicare le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite contro coloro che violino l'embargo sulle armi o il cessate il fuoco", si legge nella bozza.
  3. Processo politico e governo unificato: I partecipanti esortano tutte le parti a riprendere il processo politico inclusivo sotto gli auspici della missione dell'Onu Unsmil, per arrivare alla fine del periodo di transizione con "elezioni parlamentari e presidenziali libere, eque, inclusive e credibili". Nel testo si chiede "l'istituzione di un Consiglio di presidenza funzionante e la formazione di un governo libico unico, unificato, inclusivo ed efficace approvato dalla Camera dei rappresentanti".
  4. Riforme per la sicurezza: La bozza sostiene "l'istituzione di una forza di sicurezza nazionale unificata libica e forze di polizia e militari sotto l'autorità centrale".
  5. Riforme economiche e diritti umani: I partecipanti alla conferenza di Berlino incoraggiano "riforme economiche strutturali"  in Libia e deplorano il "deterioramento della situazione umanitaria".
  6. Monitoraggio: Un comitato speciale di "follow-up" sarà istituito sotto l'egida delle Nazioni Unite per attuare e monitorare i risultati della conferenza di Berlino.
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