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Libia, a Berlino c’è un accordo. Sì a cessate il fuoco permanente, ma si continua a sparare

Secondo quanto si apprende, è arrivato il via libera alle conclusioni finali del summit, ma manca l’okay da parte di Haftar e Sarraj. Previsti 55 punti, tra cui il cessate fuoco permanente, un embargo sulle armi e un processo politico per arrivare a un governo unico. Il premier Conte nella capitale tedesca: “Pronti per missione monitoraggio”.
A cura di Biagio Chiariello
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C’è il via libera della Conferenza di Berlino sulla Libia alle conclusioni finali del summit, stando a quanto si apprende da fonti vicine al dossier. Il documento, di 55 punti, prevede – tra l’altro – il cessate fuoco permanente, un embargo sulle armi e un processo politico per arrivare a un governo unico. La bozza di accordo è ora attesa all’esame cruciale: il sì da parte del premier del Governo di accordo nazionale libico (Gna) Fayez al-Serraj e del generale Khalifa Haftar. I due contendenti non erano presenti al tavolo dove si è svolta la trattativa. Toccherà di nuovo alla cancelliera Angela Merkel il compito di incontrare i due rivali. Incontri che dovrebbero svolgersi in modo separato, come previsto alla vigilia.

Guterres: "Mettere a tacere le armi"

In Libia "affrontiamo un chiaro rischio di escalation regionale" e perciò "ribadiamo il nostro appello a tutti coloro direttamente o indirettamente coinvolti perché facciano di tutto per sostenere un'efficace cessazione delle ostilità e mettano a tacere le armi". Questo passaggio del discorso rivolto dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ai partecipanti alla conferenza di Berlino. "Le violazioni incessanti e palesi dell'embargo sulle armi – dice ancora – devono cessare". Durante la tavola rotonda, è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron che ha detto che l'invio di combattenti siriani filo-turchi in Libia deve "cessare". Macron ha anche detto che l’Onu dovrebbero negoziare i termini della tregua in Libia senza però pre-condizioni di parte.

Conte: "No a soluzione militare"

Mentre il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha espresso l’augurio che la conferenza porti a un cessate il fuoco duraturo, per poi affrontare "il problema di una forza che assicuri le operazioni di pace e monitoraggio, a cui l'Italia è disponibile a dare un contributo". "Lavoriamo per un efficace cessate il fuoco e per alimentare un processo politico in modo da rilanciare le funzioni del Consiglio presidenziale libico e del governo libico per una stagione di riforme che riguardino il piano politico-istituzionale, economico, di sicurezza", ha poi scritto su Twitter il premier. "L'Italia crede nella forza della diplomazia e della politica, e ritiene inaccettabile la soluzione militare. Tutti dobbiamo condividere questo obiettivo".

Ma in Libia si spara, violato il cessate il fuoco

Intanto però, a conferenza in corso, in Libia le forze del generale Khalifa Haftar avrebbero violato il cessate il fuoco di una settimana attorno alla capitale Tripoli. Lo fa sapere l’agenzia turca Anadolu, secondo la quale “colpi d’arma da fuoco” sono stati uditi a sud della città. Al-Madani ha anche spiegato che le forze della Capitale “hanno risposto al fuoco e mantengono il controllo” della situazione. Secondo l’ufficiale libico, un “attacco con mortai” da parte delle milizie di Haftar ha colpito delle petroliere nella regione di Halatat, provocando “un incendio ed esplosioni”.

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