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Guerra in Ucraina

Il ministro Tajani dice che tra Russia e Ucraina non ci sarà un cessate il fuoco prima del 2026

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che “non è ottimista” sulla possibilità che si arrivi a un cessate il fuoco in Ucraina quest’anno. Serviranno nuove sanzioni, ma Putin “fatica a fare marcia indietro”, ha spiegato. Tajani ha anche criticato il governo israeliano, chiedendo di non “continuare la carneficina di civili” a Gaza.
A cura di Luca Pons
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"Raggiungere un cessate il fuoco prima della fine di quest'anno sarà molto difficile", in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. "Non sono ottimista, perché Putin vuole andare avanti per una serie di motivi".

Nelle scorse ore la notizia principale sul fronte del conflitto è stata che l'Ucraina si è ritirata dalla convenzione di Ottawa del 1997, e quindi sarà libera di usare mine antiuomo. Non ci sono stati passi avanti, invece, dal punto di vista delle trattative: Vladimir Putin ha dato la disponibilità per un nuovo incontro a Istanbul, ma il giorno successivo ha detto che "la vittoria della Russia è destinata a sopraggiungere". Dal primo tavolo negoziale, però, erano emerse posizioni lontanissime e molto difficili da conciliare.

Anche per questo, il ministro Tajani ha detto che quest'anno sarà quasi impossibile fermare, anche temporaneamente, il conflitto. "Ho sempre detto che non si sarebbe raggiunto un cessate il fuoco prima della fine di quest'anno", ha detto a Morning news su Canale 5. Anche se in realtà a gennaio, nel giorno dell'entrata in carica di Donald Trump, lo stesso Tajani aveva affermato: "Sono convinto che questo sia l'anno buono per arrivare a un cessate il fuoco".

Le nuove sanzioni alla Russia e perché Putin non vuole fermarsi

"L'Ucraina ha veramente una grande forza, che è la voglia del popolo di difendere il proprio territorio", ha detto Tajani. Gli ucraini "hanno una grande determinazione perché difendono le loro case, le loro famiglie, le loro industrie e sono molto più motivati dei soldati russi", ma "non basta questo, serve l'aiuto dell'Occidente".

Da parte loro, i Paesi europei hanno concordato di proseguire con il sostegno militare a Kiev. E non si fermeranno nemmeno le sanzioni contro Mosca. "Sarà inevitabile infliggerne altre, mirate agli aspetti finanziari, in modo da impedire a Putin di finanziare le proprie truppe". Che è, secondo il ministro, "il modo migliore per cercare di convincerlo a più miti consigli e arrivare ad un cessato il fuoco".

Anche perché la Russia "ha un esercito di un milione di persone, i militari vengono pagati il doppio di quanto viene pagato un operaio medio nella Federazione Russa. Tutta l'industria, quindi l'economia della Federazione Russa, di fatto, è orientata alla difesa, quindi si sono riconvertite molte imprese". Questo è uno dei motivi per cui il presidente Vladimir Putin "fatica a fare marcia indietro". "La sua speranza è quella di poter conquistare sempre più territori", anche se "non sarà facile, perché dopo quasi tre anni non è riuscito a ottenere ciò che voleva

Le parole di oggi sembrano anche un segno di sfiducia negli Stati Uniti. Proprio Trump in campagna elettorale aveva detto che avrebbe potuto chiudere la guerra nel giro di 48 ore, e invece dopo circa cinque mesi di mandato le cose non sono cambiate granché. "Noi contiamo molto sulla mediazione americana, stiamo facendo tutto ciò che è possibile, anche noi, per sostenere questa iniziativa, ma mi pare veramente molto molto complicato".

Tajani critica Israele: "Fermi la carneficina di civili a Gaza"

A proposito di Stati Uniti, Tajani ha anche allargato il discorso al Medio Oriente. Per quanto riguarda la Striscia di Gaza, il ministro ha detto: "Mi auguro che un cessate il fuoco si raggiunga il prima possibile". E ha criticato il governo israeliano: "Deve capire che non si può continuare questa carneficina di civili", anche perché ha "sconfitto nella sostanza Hamas".

L'Iran, invece, secondo Tajani "riproverà a ottenere l'atomica se non ci sarà un accordo" sul nucleare con gli Stati Uniti, ha detto, candidando l'Italia a ospitare dei nuovi incontri per dei negoziati. L'Iran "stava tentando di sviluppare la bomba nucleare e c'era quasi riuscito", ha detto, anche se non ci sono prove ufficiali sull'intenzione di Teheran di dotarsi di un'arma atomica.

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