Ucraina, Putin accusa la Nato di “frenesia militarista” e annuncia: “Pronti a nuovi colloqui a Istanbul”

La Russia è pronta a partecipare a un nuovo round di colloqui con l'Ucraina a Istanbul, lo ha annunciato oggi il Presidente russo Vladimir Putin durante una conferenza stampa dopo il vertice dell'Unione Economica Eurasiatica. “Abbiamo concordato che, dopo il completamento di questa fase terremo un terzo round di negoziati. In generale, siamo pronti” ha detto il leader russo rispondendo alle domande dei giornalisti e riferendosi all’attuazione degli accordi raggiunti in precedenza in Turchia.
I capi delle delegazioni russa e ucraina "continuano a mantenere contatti diretti per telefono" tra loro, e attualmente "stanno discutendo di una possibile data per un nuovo incontro” ha aggiunto Putin, spiegando che nel terzo incontro l'argomento di discussione dovrebbero essere le bozze presentate da ciascuna delle parti per una soluzione pacifica del conflitto.
“Stiamo parlando di due documenti esattamente opposti, e questo non sorprende” ha però sottolineato Putin, confermando che le posizioni sono molto lontane. Nel corso dello stesso incontro Putin ha detto che la Russia è pronta a consegnare all'Ucraina i corpi di altri 3mila soldati di Kiev uccisi nel conflitto, oltre ai 6mila già consegnati.
Infine il presidente russo ha dichiarato di essere disponibile a contatti diretti anche con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma che è necessario predisporre i preparativi per tale incontro. "Sono sempre aperto a contatti, a un incontro. So che il signor Trump ha parlato della possibilità di un incontro. Come lui, credo che sia necessario prepararsi per tali incontri e che dovremmo raggiungere nuovi livelli di cooperazione", ha dichiarato Putin attaccando però la decisione della Nato di aumentare la spesa militare fino al 5% del pil di ogni Paese come stabilito nell'ultimo vertice.
“L'Occidente, quando parla di una minaccia immaginaria ai paesi della NATO da parte della Russia, dice sciocchezze e non ci crede nemmeno lui. La cosiddetta comunità occidentale, l'Occidente collettivo – ammesso che oggi si possa definirlo collettivo – sta capovolgendo tutto. Perché? Perché sia l'aumento delle spese militari che la frenesia militarista di cui parliamo si basano tutti su una tesi, sull'aggressività della Russia, e invece è esattamente l'opposto” ha sostenuto Putin, concludendo: "La nostra spesa per la difesa rappresenta il 6,3% del PIL del Paese. Si tratta di 13,5 trilioni di rubli. E il nostro PIL totale è di 223 trilioni di rubli. Quindi 13,5 su 223: è tanto o poco? È abbastanza".