video suggerito
video suggerito

Com’è andato il vertice Nato e cosa hanno deciso i leader sull’aumento delle spese militari al 5%

Ieri si è concluso il vertice Nato a L’Aia, in cui i 32 Paesi alleati si sono impegnati a portare la spesa annua per la difesa al 5% del Pil entro il 2035, sodisfando la richiesta degli Stati Uniti. Alla fine, anche la Spagna si è accodata nonostante le resistenze iniziali e dietro la minaccia di Trump di “fargli pagare il doppio”.
A cura di Giulia Casula
37 CONDIVISIONI
Immagine

Ieri si è concluso il vertice Nato a L'Aia, in cui i 32 Paesi alleati  si sono impegnati a portare la spesa annua per la difesa al 5% del Pil entro il 2035. Una decisione salutata con soddisfazione dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump che in passato aveva minacciato di abbandonare l'Alleanza se gli altri Paesi non avessero cominciato a investire di più.

Il nuovo obiettivo su cui si è trovata l'intesa si compone di un 3,5% per il riarmo e il restante 1,5% da destinare ad altri comparti legati alla sicurezza. Meloni ha spiegato che queste risorse saranno destinate a un ambito più ampio che va dall'intelligenza artificiale all'immigrazione irregolare, fino ai trasporti e alle infrastrutture critiche. "Riaffermiamo il nostro ferreo impegno per la difesa collettiva, come sancito dall'Articolo 5 del Trattato di Washington: un attacco a uno è un attacco a tutti", si legge nel testo.

I target di spesa andranno raggiunti in dieci anni, entro il 2035, attraverso dei piani annuali che verranno presentati dai singoli Stati membri. Si tratterà di un "percorso flessibile", ha assicurato Meloni, in cui ciascun Paese valuterà come investire il denaro seconda delle esigenze. Tuttavia, non è chiaro come verranno reperite queste risorse e se questo, specie per i Paesi in deficit come l'Italia, comporterà tagli in altri settori cruciali, come sanità o istruzione.

"Credo che gli alleati avranno bisogno di aiuto all'inizio. Oggi è stato un gran giorno per la Nato", ha festeggiato Trump, che poco prima dell'inizio del vertice aveva pubblicato sui social i messaggi privati inviati dal segretario Mark Rutte, che gli comunicava di esser riuscito a far accordare gli alleati, attribuendo il merito dell'esito delle trattative proprio al tycoon. "Mi ha chiamato ‘daddy' – cioè paparino – perché penso di piacergli. È stato molto efficace", ha poi commentato il presidente Usa. "È un buon amico", le cui azioni "meritano di essere lodate", ha invece aggiunto Rutte.

Alla fine, anche la Spagna si è accodata agli alleati nonostante le polemiche alla viglia del summit. Il premier spagnolo Pedro Sanchez aveva avanzato la richiesta di una deroga rispetto al target previsto, sostenendo di non poterlo raggiungere. Richieste seguite anche da Slovacchia e Belgio, che avevano opposto resistenza ai nuovi impegni Nato. Tuttavia, l'ipotesi di una concessione ad hoc per Madrid è presto naufragata, mentre il presidente americano ha minacciato il Paese di fargli "pagare il doppio"

Nel corso del vertice i leader hanno anche ribadito il sostegno a Kiev. In un post su X, il premier ucraino Volodymyr Zelensky  ha affermato di aver parlato con il capo della Casa Bianca, in un incontro definito "buono", della protezione della popolazione ucraina e dell' "acquisto di sistemi di difesa aerea americani per proteggere le nostre città, la nostra popolazione, le nostre chiese e le nostre infrastrutture". "L'Ucraina – ha precisato – è pronta ad acquistare questo equipaggiamento e a sostenere i produttori di armi americani. L'Europa può dare il suo contributo. Abbiamo anche discusso del potenziale di una co-produzione di droni. Possiamo rafforzarci a vicenda".

Tra i principali temi in agenda anche il Medio Oriente. "Se si arriva ad un accordo con l'Iran è anche interesse di Teheran non creare altri conflitti, quindi ciò favorirà un alleggerimento della situazione e aiuterà il cessate il fuoco a Gaza", ha detto il vicepremier Antonio Tajani. "La cosa migliore è il dialogo diretto tra Usa e Iran", ha ribadito.

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views