Liberata la nave incagliata in Groenlandia: era bloccata in mare da 3 giorni con 206 persone a bordo
La nave da crociera Ocean Explorer, battente bandiera australiana, e incagliata da lunedì 11 settembre tra i fiordi della Groenlandia, è stata liberata con successo dalla nave di ricerca Tarajoq. Lo hanno riferito alcuni passeggeri a bordo, citati dal Sindeny Morning Herald. La notizia è stata anche confermata dal Comando Artico della Difesa danese, coinvolto nelle operazioni di salvataggio.
"La nave Ocean Explorer è stata disincagliata questa mattina dalla nave di ricerca Tarajoq del Natural Institute", si legge in un post condiviso sulla pagina Facebook ufficiale dell'Arctic Command. Nei prossimi giorni la nave si dirigerà verso la città di Akurej, in Islanda, dove verranno effettuati i controlli di sicurezza.
L'imbarcazione, con 206 persone a bordo tra passeggeri e membri dell'equipaggio, era rimasta incagliata in una zona remota della Groenlandia lunedì 11 settembre. Secondo l'Arctic Command della Difesa Danese (JAC), che ha riferito la notizia il giorno successivo, la nave da crociera si trovava ad Alpefjord, un parco nazionale situato a 1.400 chilometri a nord Est della capitale della Groenlandia, Nuuk, e ad alcuni giorni di distanza dai soccorsi più vicini.
Tre passeggeri erano inoltre stati messi in isolamento dopo aver contratto il Covid, aveva riferito l'Aurora Expeditions, l'agenzia che si occupa di organizzare i viaggi sull'imbarcazione. Tutte le altre persone a bordo, invece, erano sane e salve e nei giorni trascorsi tra i fiordi non si sono verificate particolari situazioni di pericolo.
Un primo tentativo di disincagliare la nave da crociera era stato messo in atto ieri, mercoledì 13 settembre. Tuttavia, come aveva riferito l'Arctic Command della Difesa danese, questo non era andato a buon fine. Oggi, invece, il lieto fine. Completata nel 2021, la Ocean Explorer è un'imbarcazione che può ospitare oltre 134 passeggeri e offre viaggi verso "alcune delle più selvagge e remote destinazioni del pianeta", si legge sul sito della Aurora Expeditions.