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Le morti misteriose degli oligarchi russi: Maganov di Lukoil ultimo di una serie di sospetti suicidi

Con la morte di Ravil Maganov, si allarga la cerchia di morti misteriose avvenute negli ultimi mesi tra gli uomini d’affari di Mosca, in particolare tra quelli legati all’industria energetica.
A cura di Antonio Palma
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Con la tragica morte di Ravil Maganov, top manager di Lukoil, la più grande compagnia petrolifera privata russa, si allarga la cerchia di morti misteriose avvenute negli ultimi mesi tra gli uomini d'affari di Mosca, in particolare tra quelli legati all'industria energetica. Il decesso di Maganov, avvenuto mentre era ricoverato ma ancora tutto da chiarire, infatti è solo l’ultimo di una lunga serie di morti improvvise e spesso inspiegabili tra capi d’azienda e oligarchi segnalati dopo l'invasione russa dell'Ucraina a febbraio.

In moltissimi casi si è parlato di suicidio così come avvenuto anche per Maganov, almeno inizialmente visto che la stessa azienda petrolifera ha poi comunicato che “è morto in seguito a una grave malattia". Suicidi però quanto meno sospetti visto che in molti casi amici e parenti comunicano che i loro cari non avevano mai espresso intenzioni suicide.

Il primo caso risale già alla fine del gennaio scorso quando il dirigente Gazprom, il 60enne Leonid Shulman, che gestiva i progetti di investimento per il gigante del gas russo, è stato trovato morto in una vasca da bagno a nord di San Pietroburgo. Poco settimane dopo, il 25 febbraio, è toccato al 61enne Alexander Tyulakov, vicedirettore generale del tesoro di Gazprom, trovato morto nel garage della sua casa per sospetto suicidio il giorno dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Ad Aprile  è arrivata la notizia della tragica morte del 51enne Vladislav Avayev, ex vicepresidente di Gazprombank, uno dei maggiori istituti di credito russi e banca legata a Gazprom. Per la polizia avrebbe ucciso moglie e sua figlia prima di spararsi: i tre corpi trovati in un appartamento di Mosca il 18 aprile.

Stessa dinamica sarebbe avvenuta anche per il 55enne Sergei Protosenya, ex top manager del più grande produttore russo di gas naturale liquefatto Novatek che è stato trovato morto con sua moglie e sua figlia in una villa in Spagna.A maggio, Tass ha riferito che Aleksandr Subbotin, un ex dirigente della Lukoil, era stato trovato morto nel seminterrato di una casa a Mytishchi, una città fuori Mosca. A luglio infine trovato senza vita Yury Voronov, CEO e fondatore di una società che lavorava su contratti artici per Gazprom. Il suo cadavere trovato in una piscina in un complesso di cottage nella regione di Leningrado.

A loro si aggiungono i casi di Mikhail Watford, uomo d’affari russo di origine ucraina trovato morto a febbraio in Inghilterra, e di Dan Rapoport, finanziere di origine lettone che aveva fatto fortuna in Russia ed è precipitato dd agosto da un palazzo a Washington.

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