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La strana minaccia di un gruppo di hacker: “Pagateci in bitcoin o divulgheremo i segreti dell’11/9”

The Dark Overlord, un gruppo di hacker, minaccia di divulgare migliaia di documenti sugli attacchi dell’11 settembre 2001 se non verrà pagato loro un riscatto in Bitcoin. Nella mole di file rubati ci sarebbero dossier di diversi studi legali e grosse compagnie di assicurazione, come i Lloyd’s di Londra. E non solo: gli hacker affermano di aver violato anche le principali agenzie di spionaggio Usa. “Paga o ti seppeliremo”, è il loro avvertimento.
A cura di Mirko Bellis
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The Dark Overlord, un gruppo di hacker informatici, minaccia di divulgare migliaia di file sugli attacchi terroristici avvenuti l’11 settembre 2001 negli Stati Uniti. Se non dovesse essere pagato un riscatto in bitcoin, i documenti finiranno online. I file trafugati sarebbero 18mila e riguarderebbero le cause legali intraprese dopo gli attentati tra alcuni studi di avvocati e grosse compagnie di assicurazioni come i Lloyd's di Londra o il gruppo Hiscox, un colosso presente in 14 Paesi al mondo e con sede alle Bermuda. Tra le vittime dell’attacco informatico ci sarebbero anche la società di Larry Silverstein, il proprietario del Word Trade Center dove sorgevano le Torri gemelle, e agenzie federali statunitensi come la Federal Aviation Administration o la Transport Security Administration. E non solo: il gruppo di hacker afferma di avere anche documenti classificati dell'Fbi.

La richiesta di riscatto è avvenuta a Capodanno sull'account Twitter del gruppo. “Forniremo molte risposte sulle cospirazioni dell’11 settembre attraverso la divulgazione di 18mila documenti segreti”, si legge in un tweet di The Dark Overlord. Poche ore fa, l'account del gruppo hacker è stato sospeso e non è più raggiungibile.

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The Dark Overlord si è reso protagonista già in passato di clamorosi furti informatici. Nel 2017, gli hacker avevano violato una casa di produzione cinematografica e minacciato Netflix di divulgare in anteprima la serie “Orange is the New Black”. A finire nel mirino di questi pirati informatici è stata anche una famosa clinica di chirurgia plastica di Londra che contava tra i suoi clienti diverse celebrità.

Questa volta l’attacco sembra sia partito contro uno studio di avvocati legato alla società di assicurazioni Hiscox. La stessa compagnia aveva ammesso nell'aprile 2018 che c’era stato un’intromissione e un furto di dati. Ciò nonostante, in una nota, aveva assicurato che “i sistemi di Hiscox non sono stati interessati da questo incidente”. Gli hacker, tuttavia, si mostrano molti sicuri del materiale in loro possesso. “Abbiamo trovato documenti su uno degli eventi più infami della storia degli Stati Uniti”, affermano. E hanno pubblicato un post su Pastebin indicando i prezzi del riscatto per non divulgare i file in loro possesso. La minaccia, nel caso non dovesse essere pagato il corrispettivo in criptovaluta, è di rendere pubblico l’archivio di 10 gb contenente i documenti relativi all'11 settembre. “E-mail, accordi di non divulgazione, […] testimonianze di esperti, comunicazioni tra funzionari governativi di Paesi di tutto il mondo, caselle vocali, rapporti dell'Fbi, del dipartimento di giustizia, comunicazioni riservate e molto altro ancora”, sarebbe questo il materiale rubato dai pirati informatici.

“Non siamo motivati ​​da alcuna intenzione politica. Non siamo hacker-attivisti. Siamo motivati ​​solo dalla nostra ricerca di denaro (Bitcoin)”, si legge nella richiesta di riscatto. “Paga, o ti seppelliremo”, minacciano. Gli hacker hanno diffuso un “assaggio” dei file: foto dei documenti che mostrano la trattativa legale dei complicati risarcimenti seguiti agli attacchi terroristici. Non molto per ora e, come ha potuto comprovare anche Vice, tutto sommato abbastanza innocui. Bisognerà vedere se, nel caso in cui i diretti interessati non dovessero pagare, cosa The Dark Overload metterà in rete. “Se continuate a deluderci, noi pubblicheremo le chiavi di accesso e la responsabilità ricadrà su di voi”, è l’avvertimento degli hacker.

La richiesta di Bitcoin non è rivolta solo alle vittime del ricatto: i criminali informatici sono disposti a vendere i documenti trafugati persino ad organizzazioni terroriste o ad altre nazioni. “Se sei un’organizzazione terrorista come Isis o Al Qaeda o uno Stato in competizione con gli Usa, come Cina o Russia, sei il benvenuto se vuoi acquistare il nostro tesoro di documenti”. Le transazioni – sottolineano gli hacker – dovranno avvenire nel dark web. La reale portata del furto informatico è ancora tutta da dimostrare. Di certo in molti sull'account Twitter di The Dark Overload chiedono di divulgare lo stesso i file, anche senza il pagamento di un riscatto. Dimenticandosi, forse, che dietro a questo gruppo di hacker si nascondono dei criminali.

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