203 CONDIVISIONI

La morte misteriosa di due donne saudite a Sydney: i loro corpi scoperti dopo un mese

Asra Abdullah Alsehli, 24 anni, e Amaal Abdullah Alsehli, 23 anni, sono state trovate morte lo scorso 7 giugno in un appartamento di Sydney. I corpi giacevano su due letti e secondo la polizia il decesso risalirebbe ad almeno un mese prima.
A cura di Davide Falcioni
203 CONDIVISIONI
Immagine

Giallo in Australia, dove due sorelle saudite – Asra Abdullah Alsehli, 24 anni, e Amaal Abdullah Alsehli, 23 anni – lo scorso 7 giugno sono state trovate morte in un appartamento di Sydney. I corpi giacevano su due letti e secondo la polizia il decesso risalirebbe ad almeno un mese prima.

Le indagini condotte in queste settimane dalla polizia non sono ancora riuscite ad accertare come e perché le due donne sono morte: entrambe si erano trasferire in Australia dall'Arabia Saudita nel 2017 e – sebbene non ci sia ancora una conferma ufficiale da parte delle autorità – si ipotizza che abbiano chiesto asilo politico: secondo l'organizzazione saudita per i diritti umani ALQST le due sorelle sarebbero fuggite dal loro Paese d'origine dopo aver subito violenze domestiche e a causa delle dure leggi che regolano la vita di tutte le donne. "Le donne che vengono abusate in casa non beneficiano di nessuna protezione e sono spesso costrette a scappare all'estero. Non sappiamo però se siano davvero queste le ragioni che hanno indotto Amaal e Asra a raggiungere l'Australia".

A poco meno di due mesi dal ritrovamento dei cadaveri delle due donne la polizia australiana brancola ancora nel buio, ma ci sono degli indizio sui quali si stanno effettuando approfondimenti: le due ragazze, infatti, avevano confidato al proprietario dell'appartamento in cui vivevano di essere convinte che qualcuno avesse manomesso il loro cibo, circostanza che sarebbe stata confermata da un idraulico con cui le sorelle avevano parlato prima della morte.

Asra e Amaal dunque erano letteralmente terrorizzate, tanto che un loro conoscente aveva avvertito la polizia: "Le ragazze non volevano neppure aprire la porta né partecipare a nessun tipo di conversazione. Quando i poliziotti hanno chiesto loro se potessero aiutarle hanno risposto seccamente di no". Le sorelle, di certo, sospettavano che qualcuno volesse fare loro del male. Perché, e chi avesse questo intento, è ancora oggetto dell'inchiesta.

203 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views