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Italiana uccisa a New York, trovato presunto assassino

Arrestato il killer della studentessa italiana uccisa ad Harlem. Ex fidanzato della vittima, avrebbe già confessato il delitto.
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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italiana uccisa a New York

Svolta nell'inchiesta per l'omicidio di Rita Morelli, la studentessa italiana uccisa a New York. La polizia è riuscita a trovare il presunto assassino. Si tratta di Bakary Camara, 41enne originario del Gambia, ex fidanzato della giovane 36enne. Le indagini della polizia hanno incastrato l'africano grazie all'intercettazione telefonica della chiamata di soccorso fatta da una cabina telefonica. Una voce, ritenuta quella di Camara, aveva avvertito la polizia dell'incidente poco dopo l'omicidio forse nella speranza di riuscire a riparare al tragico episodio.

Un dettaglio che però ha tradito l'assassino che è stato così raggiunto dal New York Police Department. Dopo averlo convocato al dipartimento, gli agenti hanno dovuto fare irruzione nel suo appartamento poco distante dalla cabina da dove era partita la telefonata. I poliziotti sono riusciti ad evitargli il suicidio visto che l'hanno trovato seduto su un divano con un coltello in mano pronto a togliersi la vita. L'ex fidanzato della vittima, messo sotto torchio avrebbe addirittura già confessato il delitto.

Una conclusione repentina per le indagini sull'omicidio nell'East Harlem. La giovane studentessa originaria di Spoltore, nel pescarese, era stata assassinata con due coltellate al petto e una alla gola, dopo che il killer aveva provato a strangolarla. Prima dell'omicidio il killer era stato visto parlare tranquillamente con la ragazza nella veranda del suo appartamento. I vicini avevano anche fornito un identikit dell'aggressore mettendo sulla buona strada le indagini della polizia.

Indagini che si erano concentrate fin dal primo momento sul giro di amicizie e conoscenze della vittima. Nessun segno di effrazione alla porta, aveva fatto subito escludere la pista della rapina. Allora la tesi più accreditata è stata subito quella secondo cui la vittima conosceva il suo assassino e l'aveva fatto entrare tranquillamente in casa fidandosi di lui. Una tesi rivelatasi fondata visto che il presunto killer arrestato era un suo ex ragazzo.

In un primo momento le indagini avevano portato all'arresto di un'altra persona che conosceva la vittima. Si trattava di un suo amico brasiliano, Carlos, che poteva corrispondere all'identikit fornito dai vicini. Dopo l'interrogatorio gli investigatori, però, rilasciarono il giovane brasiliano non considerandolo coinvolto nell'omicidio. Alla stessa maniera era stato escluso si dal primo momento tra i possibili sospettati l'attuale fidanzato messicano della vittima.

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