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Il professore che distribuisce pranzi e computer ai bambini in lockdown

Zane Powles, professore inglese, dopo aver scoperto che molti suoi alunni non potevano partecipare alle lezioni online imposte dall’emergenza covid perché privi degli strumenti adatti ma anche dei pasti che invece le autorità dovrebbero dovuto consegnare loro, si è armato di zaini e sacchi e ha consegnato a tutti cibo ma anche tablet per alcuni di loro.
A cura di Antonio Palma
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Armato di enormi sacchi, è uscito di casa nonostante il freddo pungente di questo periodo invernale per recarsi a casa di ogni bambino della scuola per portare loro dei graditi doni. Non stiamo parlando di babbo Natale ma di Zane Powles, un più comune professore inglese che, dopo aver scoperto che molti suoi alunni non potevano partecipare alle lezioni online imposte dall'emergenza covid perché privi degli strumenti adatti ma anche dei pasti che invece le autorità dovrebbero dovuto  consegnare loro, si è armato di zaini e sacchi e ha consegnato a tutti cibo ma anche tablet per alcuni di loro.

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L'uomo, padre di tre figli, si era reso già protagonista degli aiuti durante la prima ondata della pandemia fornendo 138 pasti al giorno ai bambini e percorrendo un totale di 550 miglia  che gli son valsi anche un premio. or ha deciso di mettersi nuovamente in cammino dopo lo scandalo scoppiato nei giorni scorsi nel Regno Unito da cui è emerso che a moltissimi bimbi veniva consegnato a domicilio  un pasto poverissimo, assolutamente scadente e spesso immangiabile. L'uomo si è caricato in spalla due enormi zaini e dei sacchi neri pieni di pasti per i bimbi che lui stesso ha comprato con i suoi soldi ed è andato a casa di tutti i suoi alunni per consegnare i pacchetti. Con sé ha portato anche una borsa ancora più pesante piena di tablet e computer portatili donati per famiglie in difficoltà.

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Il professore, assistente capo della Western Primary School di Grimsby, dall'inizio dell'emergenza ha già consegnato quasi 8mila pasti. "Il pranzo al sacco originale che forniscono è spazzatura secondo me. Sarei inorridito se i miei figli lo ricevessero" ha dichiarato il 48enne al Mirror. La sua iniziativa è accolta con entusiasmo dai piccoli e dalle loro famiglie che in lui vedono la presenza di una istituzione che per certi versi sembra averli dimenticati.

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