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Gli esperti inglesi contro Boris Johnson: “Riaprire tutto terribile errore che costerà molte vite”

Gli esperti inglesi tornano a rivolgersi al governo di Boris Johnson dopo la lettera pubblicata nei giorni scorsi sul Lancet. Lo hanno fatto con una dichiarazione all’interno della quale definiscono “pericoloso e immorale” l’allentamento delle misure restrittive in programma il prossimo 19 luglio: “Crediamo che questo sia un terribile errore che porterà ad avere migliaia di morti”.
A cura di Ida Artiaco
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Allentare in questo momento le misure anti Covid sarebbe un terribile errore che potrebbe costare molte vite umane. Arriva da circa mille scienziati inglesi un nuovo appello al governo guidato da Boris Johnson a rimandare lo stop alle restrizioni in programma il prossimo 19 luglio, compresi l'obbligo di mascherina e di distanziamento. Da giorni, infatti, il numero dei nuovi contagi nel Regno Unito si mantiene stabilmente sopra quota trentamila, complice la diffusione della variante Delta (ex indiana). Nell'ultima settimana sono stati registrati in totale 194mila nuovi casi di Covid-19 in Inghilterra, il 35% in più rispetto alla settimana precedente. Dopo la lettera firmata dagli esperti, tra cui compare Sir David King, ex consigliere scientifico capo del Regno Unito e oggi membro dell'Indipendent Sage, e pubblicata su Lancet, oggi è stata resa nota una nuova dichiarazione in cui definiscono l'approccio dell'esecutivo come "pericoloso e immorale", come riporta il Daily Star.

Gli esperti hanno anche delineato una strategia basata su quattro pilastri che ritengono necessaria per preparare i cittadini britannici per il prossimo autunno. "È incredibile che il governo del Regno Unito voglia intraprendere una strategia di immunità di gregge che vedrà migliaia di morti inutili e gravi malattie a lungo termine quando sono stati compiuti così tanti progressi con il programma di vaccinazione – ha detto King -. Come abbiamo già detto in passato, questa strategia è completamente sbagliata e non riflette i migliori consigli scientifici o medici". In particolare nella loro dichiarazione congiunta si legge: "Le parole del Primo Ministro, che confermano l'allentamento delle ultime restrizioni dal 19 luglio, mostrano ben pochi dubbi sul fatto che l'ultimo piano pandemico del governo prevede l'esposizione incauta di milioni di persone agli impatti acuti e a lungo termine dell'infezione di massa. Crediamo che questo sia un terribile errore che porterà ad avere migliaia di morti".

E poi ancora: "La narrativa di cautela, vigilanza e responsabilità personale è un'abdicazione del dovere fondamentale del governo di proteggere la salute pubblica. Ai ministri è stato detto di aspettarsi da 1 a 2 milioni di casi nelle prossime settimane, con possibili picchi di 100mila casi al giorno. Tuttavia, il governo ha confermato i piani per rimuovere quasi tutte le misure di sicurezza il 19 luglio in un'apparente strategia di raggiungere l'immunità di gregge attraverso l'infezione di massa, piuttosto che attraverso il percorso più sicuro (e più prevedibile) della vaccinazione". Infine, hanno concluso, quello che per molti è stato annunciato come il freedom day, il giorno della libertà dalle restrizioni anti Covid, per altri sarà il contrario. "Dal momento che le persone vaccinate possono trasmettere il virus e lo fanno, molti dei loro cari dovranno limitare le loro attività per proteggere i soggetti più vulnerabili". E questo nonostante, come ha spiegato in un articolo pubblicato sul Guardian Christina Pagel, professoressa all'University College di Londra, "il 52% della popolazione del Regno Unito è stato al momento completamente vaccinato. Forse un altro 20% ha una certa immunità da una dose di vaccino o da una precedente infezione da Covid. Se questo livello di immunità della popolazione fosse sufficiente a contenere la pandemia insieme alle misure di salute pubblica, i casi diminuirebbero. Ma vuol dire che non è abbastanza".

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