9.469 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Gli danno 12 mesi di vita: guarisce da un tumore inoperabile grazie ad una terapia sperimentale

A Robert Glynn nel 2020 era stato diagnosticato un tumore al dotto biliare già ampiamente diffuso. Messo di fronte alla scelta di sottoporsi ad un trattamento sperimentale all’ospedale Christie di Manchester, non ci ha pensato su due volte. Ed ora è libero dalla malattia.
A cura di Biagio Chiariello
9.469 CONDIVISIONI
Immagine

Gli era stato concesso un anno di vita dopo che gli era stata diagnosticata una forma aggressiva di cancro. Ma ora Robert Glynn, 51 anni, un saldatore di Worsley nella Greater Manchester, è riuscito a battere la malattia grazie a una terapia sperimentale condotto all’ospedale Christie di Manchester.

A Glynn era stato diagnosticato un tumore dopo un’infezione alla cistifellea, un giorno prima del suo 49esimo compleanno nel giugno 2020, dopo aver avvertito per giorni un forte dolore alla spalla, che gli rendeva impossibile anche solo dormire.

Conosciuto anche come cancro del tratto biliare, questa condizione aggressiva fa sì che le cellule che rivestono i dotti biliari si moltiplichino e crescano più di quanto dovrebbero. I dotti biliari sono piccoli tubi che collegano il fegato, la cistifellea e l'intestino tenue. Rilasciano la bile nell'intestino dopo i pasti, aiutando a digerire il grasso.

Al momento della diagnosi, il cancro si era diffuso alla ghiandola surrenale e al fegato, con tumori troppo grandi per essere operati. I medici ipotizzavano per lui non più 12 mesi di vita. Arrivato all’ospedale Christie di Manchester gli fu offerta la possibilità di partecipare alla sperimentazione clinica di un farmaco immunoterapico già approvato per l'uso nel cancro del polmone, del rene e dell'esofago. L'immunoterapia agisce aiutando il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali.

Ad aprile 2022, la massa tumorale che si era espansa alla sua ghiandola surrenale si era ridotta da 7 a 4,1 cm, mentre quella nel fegato era passata da 12 a 2,6 cm, consentendogli di farsi operare. "Appena ho avuto la possibilità di prendere parte all’esperimento, mi ci sono fiondato" ha detto. "Sapere che sono guarito del tutto è stata un’emozione che mi ha sopraffatto. Senza quell’esperimento oggi non sarei qui" ha sottolineato il 51enne.

Il farmaco non può essere nominato a causa della natura sperimentale dello studio.

9.469 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views