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Durban, arriva il compromesso sul clima: accordo globale entro il 2015

L’accordo globale per la riduzione delle emissioni sarà siglato entro il 2015 e diverrà operativo dal 2020.
A cura di Alfonso Biondi
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Il ministro degli esteri sud africano

Il 17° vertice delle Nazioni Unite sul clima si conclude con un sofferto compromesso: varare un accordo globale sul clima entro il 2015 e renderlo operativo a partire dal 2020. A Durban l'intesa è arrivata dopo due settimane di negoziati e due giorni di trattative serrate, caratterizzate da dibattiti, veti e posizioni, almeno in partenza, difficilmente conciliabili. Già, perché se da un lato la linea di rigore dettata dall'Europa non smetteva di fare proselitismo, raccogliendo i consensi delle piccole isole e della maggior parte dei governi dell'Sud America e dell'Africa; dall'altra i "Paesi inquinatori", cioè Stati Uniti, Cina, Brasile, India e Filippine, non erano disposti ad assumere impegni eccessivamente vincolanti.

Il commissario europeo al clima Connie Hedegaard premeva per "un strumento legalmente vincolante che impegni tutti, un nuovo protocollo"; Todd Stern, l'inviato della Casa Bianca, avrebbe preferito un provvedimento più morbido; il Ministro dell'ambiente indiano Jayanthi Natarajan, da canto suo, ripeteva che non avrebbe firmato "alcun assegno in bianco". Il compromesso sembrava irraggiungibile, poi alle 4.44 il Ministro degli Esteri sudafricano Maite Nkoana-Mashabane ha battuto il martelletto sulla cattedra, pronunciando la parola che qualche ora prima pochi speravano di sentire davvero: "Approvato".

I Paesi hanno deciso di siglare un accordo sulla riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2015: tale accordo sarà "un protocollo, uno strumento legale o una soluzione concertata avente forza di legge" e diverrà operativo dal 2015. Previsto anche un fondo di 100 miliardi di dollari annui per aiutare i Paesi più poveri a fronteggiare i costi delle tecnologie necessarie per la riduzione delle emissioni. Per qualcuno si è trattato di una svolta epocale, per altri, ambientalisti e "difensori" delle piccole isole che rischiano di essere inghiottite dall'oceano, sarebbe stato meglio agire in tempi più rapidi.  E' fuor di dubbio che "il compromesso di Durban" non comporti degli obblighi nel breve periodo per far fronte al caos climatico che sta flagellando il pianeta, è pur vero però che dopo i vertici di Copenaghen 2009 e Cancun 2010 concludere la conferenza con un nulla di fatto avrebbe messo a repentaglio la definizione di una strategia condivisa.

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