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Disastro ambientale in Perù, Fratelli d’Amico Armatori: “Mare Doricum estranea ai fatti, siamo sereni”

Sta bene l’equipaggio della Mare Doricum, la nave battente bandiera italiana che era attraccata al terminal 2 della raffineria di La Pampilla, a Lima. Lo tsunami causato dall’eruzione del vulcano Hunga a Tonga ha raggiunto in breve il Paese, tranciando con l’urto i tubi dell’oleodotto e causando lo sversamento di petrolio in mare. “Equipaggio incolume e nave in sicurezza, siamo sereni”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sta bene l'equipaggio della Mare Doricum, la nave italiana che era attraccata al terminal 2 della raffineria di La Pampilla, a Lima, quando l'onda anomala causata dall'esplosione del vulcano Hunga a Tonga ha tranciato la rottura dei tubi di scarico dell'oleodotto con conseguente sversamento in mare di circa 6mila barili di petrolio. A Fanpage.it, la Fratelli d'Amico Armatori Spa, società armatrice della nave petroliera, ha confermato che il personale è incolume e che la nave non ha subito danni. "Mare Doricum è stata attraccata in sicurezza – ha spiegato la società a Fanpage.it-. Le cause dello sversamento di petrolio non riguardano la nave battente bandiera italiana. Da bordo è stato subito attivato il piano di emergenza antinquinamento e sono state informate le autorità competenti. Noi siamo sereni".

D'Amico ha confermato che al momento del guasto il rifornimento di petrolio è stato interrotto e il personale della nave ha verificato che le valvole dei collettori fossero chiuse. "Sono state attivate delle indagini per fare luce sul fatto e le verifiche fanno capo agli uffici competenti. Fratelli d'Amico sta collaborando strettamente con le parti interessate per determinare la causa dell'incidente". Secondo quanto dichiarato, il personale è rimasto a bordo per coordinare le operazione di funzionamento e messa in sicurezza della nave.

Repsol ha provveduto a limitare la perdita con delle transenne galleggianti, ma la chiazza di petrolio è sfuggita al controllo, raggiungendo 18.000 metri quadrati di spiaggia e persino due aree protette. Le polemiche hanno investito la Marina e la Repsol, piattaforma petrolifera spagnola di La Pampilla. Investita dallo sversamento anche la comunità di Ventanilla. "Il nostro equipaggio – spiegano ancora dalla Fratelli d'Amico Armatori – non ha avvertito in maniera particolare il movimento anomalo delle acque. L'onda d'urto ha causato danni ai tubi dell'oleodotto ma non all'imbarcazione. Al momento siamo disponibili a collaborare con le indagini in corso che chiariranno le dinamiche dell'accaduto. Tutte le misure di precauzione prese per tutelare l'ambiente circostante hanno il nostro assoluto appoggio".

Autorità e volontari impegnati nella pulizia delle spiagge

Dopo che lo sversamento di petrolio ha raggiunto le spiagge, autorità e residenti volontari hanno iniziato a ripulire le spiagge nel tentativo di porre riparo ai danni. L'accaduto potrebbe causare la morte di centinaia di specie marine e di uccelli. Un grave danno anche per la popolazione locale che prevalentemente vive di pesca.

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