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Costa d’Avorio: il dittatore Gbagbo attacca la residenza del presidente eletto Ouattara

Continua la sanguinosa guerra civile in Costa d’Avorio. Le forze di Gbagbo, il presidente uscente che sembrava ad un passo dalla sconfitta, hanno attaccato a colpi di mortaio la residenza del presidente eletto Ouattara. Intervenute le truppe dell’Onu e della Francia.
A cura di Cristian Basile
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Resta critica la situazione in Costa d'Avorio dove Gbagbo, che sembrava ad un passo dalla sconfitta, è partito al contrattacco. Un intenso fuoco di artiglieria pesante, infatti, ha colpito ieri pomeriggio i dintorni dell'hotel Golf di Abiyan, la capitale economica di Costa d'Avorio, dove ha stabilito il suo quartier generale e alloggia Alassane Ouattara, il presidente eletto e riconosciuto dalla comunità internazionale dopo le elezioni del 28 novembre scorso che hanno portato il paese africano verso una sanguinosa guerra civile dopo il rifiuto di lasciare il potere del presidente uscente, Laurent Gbagbo.

"L'hotel Golf è stato attaccato da colpi di mortai. Il fuoco proveniva dalla parte sud dell'Hotel e dalla residenza Gbagbo, situata nello stesso quartiere", ha dichiarato a France Presse Hamadoun Tourè, portavoce della missione delle Nazioni Unite in Costa d'Avorio (ONUCI). Dopo l'attacco, che è durato circa un'ora, i caschi blu dell'ONU sono intervenuti per difendere l'Hotel in quanto uno dei loro compiti e proprio quello di difendere Ouattara ed i suoi collaboratori.

"I caschi blu hanno risposto al fuoco evitando volontariamente però di colpire la residenza di Gbagbo" ha precisato Tourè. "Siamo stati attaccati da armi leggere e pesanti, i muri dell'Hotel hanno tremato ed il personale si è rifugiato in cantina" ha dichiarato invece un dipendente dell'hotel. Il governo di Gbagbo ha però subito negato di essere l'autore degli attacchi denunciando che si tratterebbe di un "attacco inventato" dalle Nazioni Unite e dalla Francia con l'obiettivo di colpire il presidente uscente. "E' assolutamente falso. Non c'è stato nessun attacco all'hotel. E' un attacco immaginario", ha dichiarato il portavoce di Gbagbo, Ahoua Don Mello. Sabato inoltre è stata attaccata anche l'abitazione dell'ex presidente della Costa d'Avorio Henri Konan Bedie da un gruppo non identificato. Bedie, che ha appoggiato Ouattara durante le elezioni, si trova adesso nell'hotel insieme ai mebri del Governo del presidente eletto ed a numerosi alti funzionari e comandanti militari.

Ore prima dell'attacco, Gbagbo, dal bunker dove si trova asserragliato, ha invitati i suoi sostenitori "alla resitenza per ostacolare quest'ennesimo colpo di stato", riferendosi all'assedio delle truppe di Ouattara aiutate dalle forze dell'ONU e della Francia. Nel comunicato, divulgato ieri, Gbagbo, che molti davano vicino alla resa, ha incitato gli ivoriani a combattere per "la liberazione della Costa d'Avorio e dell'Africa"  e per sconfiggere l'oppressione "di Ouattara e dei suoi terroristi".

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