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Cosa cambia con Joe Biden nuovo presidente Usa: dagli accordi sul clima al Coronavirus

Joe Biden ha vinto le elezioni presidenziali Usa 2020 contro Donald dopo aver conquistato i 20 grandi elettori della Pennsylvania che gli hanno assicurato la poltrona alla Casa Bianca. Ma cosa cambia ora con il nuovo presidente? Dagli accordi sul clima alla pandemia di Covid-19, dalla politica estera all’Obamacare, tutte le azioni che il democratico ha intenzione di mettere in atto.
A cura di Ida Artiaco
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Joe Biden ha vinto le elezioni Usa 2020: dopo tre giorni di conteggio dei voti, in cui l'America e il mondo intero sono rimasti col fiato sospeso, il candidato democratico ha avuto la meglio sul presidente in carica, Donald Trump, con il quale c'è stato un vero e proprio testa a testa. La partita finale si è giocata in cinque stati chiave ed è stata alla fine determinata dalla Pennsylvania che con i suoi 20 grandi elettori in palio ha assicurato all'ex vice di Obama la poltrona alla Casa Bianca. Ma cosa cambia ora per gli Stati Uniti e per il resto del mondo con la vittoria di Biden? Dall'ambiente e gli accordi sul clima alla pandemia di Coronavirus, dalla politica estera alla sanità, ecco cosa succede ora che alla guida degli States c'è Biden.

Accordo sul clima tra le prime azioni del presidente Biden

Tra le prime azioni che il presidente Biden deciderà di porre in essere ci sono quelle sull'ambiente e sulla pandemia di Coronavirus, almeno stando a quanto presentato nel programma elettorale disponibile sul sito del partito democratico. Dal 4 novembre, infatti, gli Usa fanno ufficialmente un passo indietro dagli accordi sul clima di Parigi. Siglata nel 2015 da Barack Obama, l’intesa è stata stralciata da Donald Trump il quale, un anno fa, si era avvalso di una clausola di uscita diventata effettiva mercoledì scorso. Nelle ultime settimane di campagna elettorale Biden ha puntato molto sulla questione climatica, dichiarando che in caso di elezione a presidente imporrà al Paese un cambio di passo sul piano delle politiche ambientali ed energetiche. E tra i cambiamenti promessi c’è anche il rientro negli accordi di Parigi.

Interventi per il Coronavirus

Per quanto riguarda l'emergenza Covid-19, ha promesso che ribalterà la decisione del suo precedessore di far uscire gli Usa dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Biden è stato molto chiaro circa le sue intenzioni rispetto alla pandemia di Coronavirus. "Se non cambiamo rotta rischiamo altri 200mila morti", aveva detto nel corso di un comizio elettorale in Pennsylvania qualche settimana fa, aggiungendo: "Trump dice che si può convivere col Covid ma in realtà qui si muore perché non c'è un piano". Il neo-presidente punta tutto sull'ampia disponibilità di test gratuiti, sull'eliminazione di tutte le barriere economiche alla cura preventiva e al trattamento per il Covid-19; lo sviluppo di un vaccino che possa essere gratis per tutti.

Politica estera: addio Muslim ban

A differenza di Trump, Biden vorrebbe riallacciare i rapporti con Cuba come durante l’amministrazione Obama. Sul conflitto yemenita Biden è per terminare l’intervento. Chiunque sarà eletto, non cambieranno invece le politiche sull’Afganistan, da cui rientreranno tutte le truppe, né sul conflitto mediorientale dato che entrambi sono favorevoli agli accordi tra Israele e gli Emirati Arabi dello scorso agosto. Infine, propone una rinnovata fiducia alla Nato, e di eliminare il Muslim Ban, il divieto di ingresso negli Usa per i cittadini in arrivo dai paesi musulmani, come la Siria. Importanti novità dovrebbero esserci anche in relazione alla politica interna, ed in particolare rispetto al capitolo sanità. Biden è ovviamente favorevole cosiddetto Obamacare, la riforma sanitaria fortemente voluta e ottenuta dall’ex presidente Barack Obama, firmata il 25 marzo 2010, quando lo stesso Biden era vicepresidente, e che ha consentito a milioni di statunitensi, che allora non avevano alcuna forma di assistenza medica, di stipulare un'assicurazione privata con un sistema di aiuti pubblici. Il candidato democratico vorrebbe addirittura allargarlo, dando la possibilità a ogni cittadino di scegliere un'opzione di assistenza pubblica oltre che privata. Si è anche espresso favorevolmente riguardo la possibilità di importare farmaci dal Canada, se venduti a prezzi inferiori rispetto agli Stati Uniti.

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