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Continua l’eruzione del vulcano alle Canarie, la lava divora decine di case: cittadini isolati

Non si placa l’eruzione del vulcano Cubre Vieja sull’isola di La Palma alle Canarie dove da una settimana la lava sta procedendo lentamente verso le città dell’isola e si sta dirigendo verso il mare. Sono almeno 500 gli edifici divorati dal magma e migliaia le persone evacuate mentre l’aeroporto è stato riaperto nonostante la nuvola di cenere.
A cura di Chiara Ammendola
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A distanza di una settimana non sembra volersi fermare l'eruzione del vulcano Cubre Vieja sull'isola di La Palma alle Canarie. Il flusso di lava espulso verso la costa lo scorso 19 settembre si è ravvivato e ieri sera la colata era già arrivata a 1,6 chilometri dalla costa, dopo aver travolto diverse case della località di Todoque. Ad oggi sono oltre 500 le strutture divorate dalla lava: secondo Efe, tra gli edifici distrutti ci sono la chiesa del paese e il centro sanitario locale. Le autorità locali hanno ordinato alla popolazione di alcuni nuclei urbani situati sulla costa di rimanere in casa e gli esperti hanno circoscritto a un raggio di due chilometri l'area nella quale possono impattare piroclasti e gas.

Ma a mettere in ginocchio l'isola non è solo il magma ma anche la cenere e i lapilli. In particolare la fitta nuvola di cenere ha costretto le autorità locali a chiudere durante la settimana l'aeroporto di La Palma che è stato riaperto ieri anche se nessun aereo è ancora atterrato. La situazione che sembrava stesse migliorando ieri ha dubito un forte peggioramento e secondo quanto emerso dagli ultimi monitoraggi la lava potrebbe raggiungere il mare: il fenomeno potrebbe provocare "colonne di vapore acqueo cariche di acido cloridrico" che metterebbero in pericolo le persone che vi si trovino vicino, spiega l’Istituto di Vulcanologia delle Canarie.

Pericolo scongiurato invece per l'Italia dove potrebbe arrivare nei prossimi giorni una nube di anidride solforosa. Nonostante l'enorme distanza che divide le Canarie dalla nostra Penisola, secondo i modelli messi appunto dall'Agenzia meteorologica statale iberica (Aemet) i gas del vulcano oltre a raggiungere le vicine isole di El Hierro, La Gomera e Tenerife, potrebbero arrivare anche in Italia, in particolare sulle isole maggiori, quindi in Sardegna e Sicilia. Ma come spiegato a Fanpage.it dal professor Pierfrancesco Dellino, ordinario di Geochimica e Vulcanologia al Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari: "Questo tipo di fenomeno è piuttosto comune e in Italia accade spesso con le eruzioni dell'Etna, in questo caso la distanza tra l'Italia e il vulcano delle Canarie rende il la possibilità di pericolo per noi del tutto nulla".

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