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Auto contro l’ambasciata russa a Bucarest: un morto

La vettura incastrata nel cancello dell’ambasciata russa si è incendiata e l’uomo a bordo è morto tra le fiamme: non escluso “atto intenzionale”
A cura di Antonio Palma
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Una persona è morta questa mattina dopo che la sua auto si è schiantata a grande velocità contro il cancello dell'ambasciata russa a Bucarest, lo riferisce la polizia della capitale rumena. Al momento, non è chiaro se il fatto sia da ricondurre a un incidente o se il conducente abbia intenzionalmente lanciato l'autoveicolo contro la rappresentanza diplomatica. Le autorità di Bucarest non escludono che l'accaduto possa essere "un atto intenzionale", ma stanno ancora indagando. La vettura, incastrata nel cancello dell'ambasciata russa, si è incendiata. Un video, registrato prima dell'arrivo dei vigili del fuoco, mostra la parte anteriore dell'auto avvolta dalle fiamme. Il conducente della vettura è morto tra le fiamme prima che i soccorritori riuscissero a tirarlo fuori.

Al momento l'identità dell'unica vittima dello schianto non è stata resa nota dalle autorità rumene e la polizia mantiene il riserbo in questa prima delicata fase di indagine per ricostruire l'accaduto. Secondo il canale televisivo locale Digi24, si tratterebbe di Bogdan Drăghici, il presidente di un'associazione di padri separati che ieri sarebbe stato condannato dopo essere stato accusato  dalla sua ex moglie di aver molestato la figlia. L'auto si è schiantata contro il cancello principale dell'ambasciata russa nelle prime ore di oggi mercoledì 6 aprile quando era ancora buio. Nel filmato diffuso online si vedono alcune agenti sul posto prima dell'arrivo dei soccorsi medici e dei vigili del fuoco ma nessun altro sembrerebbe coinvolto. Secondo quanto ricostruito dal canale televisivo locale Digi24, che cita fonti delle forze dell'ordine rumene, la velocità con cui l'auto si è schiantata contro il cancello era molto elevata e così la vettura è riuscita a superare le recinzioni fuori dalla sede diplomatica allestite nelle ultime settimane dopo le proteste collegate all'invasione della Russia in Ucraina. Questo fa sospettare che possa essere un fatto voluto anche perché il traffico intorno all'ambasciata russa era stato temporaneamente sospeso per motivi di sicurezza.

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