Autista Uber arrestato per devastanti incendi a Los Angeles: “Ha lasciato cliente, dato fuoco e filmato i soccorsi”

Un uomo di 29 anni, autista Uber, è stato arrestato dalla polizia statunitense in relazione ai devastanti incendi di Los Angeles del gennaio scorso che hanno causato 12 morti e raso al suolo interi quartieri. Jonathan Rinderknecht è accusato di aver appiccato "dolosamente" un rogo il 1° gennaio alle Pacific Palisades che alla fine è sfociato in uno degli incendi più distruttivi nella storia di Los Angeles che ha bruciato più di 23.000 acri proseguendo senza sosta per tre settimane e distruggendo quasi 7mila strutture.
Secondo le autorità della California, quel giorno l'uomo aveva appena effettuato un servizio Uber e aveva scaricato un cliente quando, per motivi ancora tutti da chiarire, ha appiccato l'incendio con un accendino prima di allontanarsi. Come ricostruito dalla polizia, ha tentato più volte di contattare il numero di emergenza 911 prima di riuscire a segnalare l'incendio perché non aveva linea sul cellulare. Poi si è fermato a filmare i vigili del fuoco che intervenivano per spegnere l'incendio.
Secondo il Dipartimento di Giustizia, quello che è diventato noto come l'incendio Lachman è stato rilevato alle 00:12 del primo gennaio su una collina nelle Pacific Palisades, un elegante quartiere residenziale tra collina e oceano. Il 29enne autista Uber aveva appena lasciato un cliente nella zona quando si è fermato e ha incendiato della carta, probabilmente un accendino prima di gettarla tra la vegetazione.
L'incendio boschivo di Capodanno era stato domato dai vigili del fuoco, ma ha continuato a covare sottoterra prima che il forte vento e la siccità lo facesse emergere e diffondersi quasi una settimana dopo, "causando quello che è diventato noto come l'incendio di Palisades, uno degli incendi boschivi più distruttivi nella storia di Los Angeles", ha affermato il procuratore degli Stati Uniti Bill Essayli durante una conferenza stampa mercoledì.
Il 29enne che deve rispondere del reato di distruzione di proprietà mediante incendio, è stato arrestato martedì nei pressi della sua residenza in Florida e dovrà comparire presso il tribunale federale di Orlando. Secondo la polizia, quando fu interrogato a gennaio, mentì sui suoi spostamenti.
"Ha affermato di trovarsi vicino al fondo di un sentiero escursionistico quando ha visto per la prima volta l'incendio e ha chiamato il 911, ma i dati di geolocalizzazione del suo iPhone hanno mostrato che si trovava in una radura a 9 metri dall'incendio, che stava rapidamente aumentando", ha affermato il Dipartimento di Giustizia in un comunicato stampa.
Al momento il movente rimane però ancora poco chiaro. Secondo i suoi due ultimi clienti, quel giorno appariva "agitato e arrabbiato" e ascoltava una canzone rap "nel cui video musicale si vedevano oggetti che prendevano fuoco". Dal suo cellulare inoltre è emerso che intorno alle 23:47 l'uomo ha girato due video in cima alla collina dove non erano visibili incendi. Intorno alle 00:12 del 1° gennaio, i sensori hanno segnalato invece l'incendio.
"L'imprudenza di una singola persona ha causato uno dei peggiori incendi che Los Angeles abbia mai visto, provocando morti e devastazioni a Pacific Palisades", ha dichiarato i Procuratore in una nota, concludendo: "Sebbene non possiamo restituire ciò che le vittime hanno perso, speriamo che questo caso penale porti un po' di giustizia a coloro che sono stati colpiti da questa orribile tragedia".